Il candidato del M5S? E' poco attivo in rete

Politica

L'istituto Cattaneo ha analizzato i dati dei candidati e degli eletti delle parlamentarie di Beppe Grillo scoprendo che, a dispetto di un movimento nato su Internet, hanno un numero limitato di contatti sui social network. I dati

Maschi, quarantenni e relativamente poco attivi in rete. E' questo, paradossalmente, il profilo medio dei candidati alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle come emerge dall'analisi fatta dall'Istituto Cattaneo, a due settimane dal voto online e a pochi giorni da quando il comico genovese ha pubblicato sul suo blog i dati definitivi sul numero dei votanti. Ma se si guarda a coloro che sono stati poi effettivamente eletti, l'età si abbassa ulteriormente mentre il rapporto uomini donne si ribalta completamente. Il 55% dei capilista sono donne e l'età media degli eletti scende a 36.

Candidati poco presenti sui social network
- Il dato che emerge maggiormente dalla ricerca dell'Istituto Cattaneo è lo scarso attivismo dei candidati in rete. Per un movimento che si vanta di essere nato su Internet, infatti, gli attivisti che hanno inserito il proprio profilo mostrano una presenza sui social network non superiore a quella dei comuni cittadini. Potendo inserire il link ai propri profili sui sociali network, il 75% dei candidati ha indicato la propria pagina Facebook, mentre solo il 40% di loro ha un profilo su Youtube, quota che scenda al 39% per quanto riguarda Twitter. Il numero di grillini che ha indicato un profilo su Linkedin, il social network nato proprio per promuovere il proprio curriculum è solo del 28%. E anche il numero dei follower nei vari network non è particolarmente alto. In media i candidati hanno 648 amici su Facebook, 95 contatti su Linkedin e solo 50 follower su Twitter. E i loro video di presentazione su Youtube sono stati visualizzati in media 800 volte.

Avvantaggiati i candidati con molti follower - In una votazione online, come è stata quella delle parlamentarie di Grillo, ad essere avvantaggiati però sono stati proprio quei candidati che hanno il maggior numero di contatti sui social network e che dunque potevano contare su una maggiore capacità di fare "campagna elettorale". Tra coloro che sono risultati eletti, infatti, ben il 90% ha indicato un profilo su Facebook, oltre l'80% uno su Youtube, oltre il 70% su Twitter, mentre resta bassa (il 40%) la presenza su Linkedin. Ma ad aumentare, tra gli eletti, sono soprattutto i follower. I vincitori della parlamentarie hanno, in media, 1222 amici su Facebook, 124 follower su Twitter e 116 contatti su Linkedin. E i loro video sono stati visualizzati 2225 volte. Numeri che comunque restano non altissimi.

Eletti gli attivisti più attivi nei meetup
- Non solo. Dai dati analizzati dall'Istituto Cattaneo emerge che a vincere le parlamentarie sono stati soprattutto quei candidati che sono già molto attivi sul territorio e che dunque risultano, probabilmente, più conosciuti agli iscritti che votavano: "I capilista risultano, rispetto alla media del campione, più presenti all’interno dei Meetup (71% contro 42%) e la metà di essi riveste al loro interno ruoli di responsabilità (fondatore, organizer, co-organizer, assistant organizer)".

Più giovani dei deputati - Per quanto riguarda invece il dato anagrafico, prendendo in esame i dati forniti dai candidati sul sito, l'istituto di ricerca ha calcolato che la stragrande maggioranza di loro (87,2%) sono uomini e l’età media è pari a 42 anni. Un dato comunque nettamente inferiore rispetto a quella degli attuali deputati, dove, infatti, solo il 30% ha meno di 50 anni. Mentre tra i candidati grillini questa quota sale addirittura all'80%. Tra coloro che sono stati poi effettivamente eletti nelle parlamentarie di Grillo, infine, l'età si abbassa ulteriormente mentre il rapporto uomini donne si ribalta completamente. Il 55% dei capilista sono donne e l'età media degli eletti scende a 36.

Le conclusioni
- "In conclusione - scrive l'Istituto Cattaneo - le prime votazioni primarie svoltesi interamente su internet nella storia italiana hanno coinvolto una cerchia ristretta di attivisti e non hanno mobilitato candidati particolarmente attivi in rete. Si tratta di un vero e proprio paradosso se si considera quanto i resoconti giornalistici sui 5 stelle enfatizzino la loro caratterizzazione come 'avanguardie digitali'. Fra coloro che si sono contesi un posto in lista nel M5s e, a quanto sembra, anche fra i futuri capilista, non si trovano molte persone capaci di influenzare numerosi altri cittadini attraverso la rete. Da questo punto di vista, i partecipanti a queste consultazioni sembrano corrispondere più al profilo di 'comuni cittadini della rete', anziché a quello di attivisti dal seguito vasto e dalla capacità di mobilitazione capillare".

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