Renzi a Vendola e Bersani: "Rinunciate a cumulo di vitalizi"
PoliticaIn vista del voto delle primarie si scalda il dibattito all'interno del centrosinistra. Il segretario Pd: "La ruota deve girare verso i giovani". Il leader di Sel: "La Tav non è una priorità. Sono contento lo abbia capito anche Matteo Renzi"
A pochi giorni dal voto per le primarie (che si terranno il 25 ottobre), si accende il dibattito all’interno del centrosinistra. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi chiede a Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola di rinunciare al cumulo dei vitalizi per i diversi incarichi fin qui svolti. "Oggi vince chi capisce che si deve mandare a casa la vecchia classe politica, spazzare via tutto ciò che è simbolo della casta. A partire dai vitalizi. Uno che ha fatto qualunque lavoro e poi il consigliere regionale e il parlamentare prende tre pensioni: non è squallido?", dice il sindaco di Firenze in un'intervista a Vanity Fair in edicola domani. "Io non ho vitalizi ma - ha aggiunto - chi li ha, a partire da Bersani e Vendola, potrebbe rinunciare almeno al cumulo? Anche solo per rispetto di chi vive con la pensione minima".
Tav e no tav - Renzi spiega pure che "se dovessi iniziarla oggi, direi no alla Tav, perché la centralità di quell'arteria è discutibile in questo momento". "Ora però, bisogna capire a che livello siamo arrivati, se ci sono contratti firmati, se devo far pagare penali. Allo stato dell'arte mi sembra che sia un treno non più arrestabile". Pronta la replica, su Facebook e Twitter, di Nichi Vendola: "Sono contento che Matteo Renzi abbia cambiato idea sulla Tav. Il buonsenso non sempre corre ad alta velocità, ma alla fine arriva dove volevamo".
Bersani: “La ruota deve girare verso i giovani” - "Per me è chiarissimo che la ruota deve girare verso i giovani e chi ha esperienza deve aiutare il cambiamento. Questo è scontato”, dice invece il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. E sulle quota rosa aggiunge: "In famiglia si parla molto poco di politica. Ma loro lo sanno quali sono le mie idee: sto proponendo una legge elettorale che preveda nelle liste il 50 per cento di candidate. Voglio cambiare anche la legge sul finanziamento pubblico dei partiti stabilendo che piglia più soldi quello che porta più donne in Parlamento". Se perde le primarie, a Bersani piacerebbe "restare a disposizione per aiutare nella formazione delle giovani generazioni di dirigenti politici".
Vendola: “Vesto ancora gli abiti di Davide contro Golia” - Il leader di Sel si proclama ottimista: "Ho la tendenza a gareggiare come sfavorito, ma ho anche la tendenza a vincere - dice il governatore della Puglia - L'idea che si trattasse di primarie del PD e non del centrosinistra ha aleggiato in tutta questa campagna, è stato il contesto che ha tentato sin dall'inizio di togliere la ribalta a questa pluralità di protagonisti e di culture politiche che si sono cimentate nelle primarie". "Io sono partito per ultimo continuando a fare fino in fondo il mio dovere di governatore della Regione Puglia, ho avuto molto meno tempo di Bersani e non ho i soldi di Renzi, ma questo - sottolinea - mi fa vestire ancora una volta gli abiti di Davide contro Golia. Per questo penso di poter vincere".
Tabacci: “La vera sfida è la cultura di governo” - "Penso di essere molto più a sinistra di tanti che si dicono di sinistra, e questa campagna elettorale delle primarie mi ha rafforzato nella convinzione”, dice invece Bruno Tabacci in un’intervista all’Unità. “La vera sfida della sinistra oggi non è opporre una demagogia più efficace a quella di Berlusconi o di Grillo. La vera sfida è la cultura di governo, La capacità di fare cose concrete che incidano nella realtà e vadano nel senso della giustizia e dello sviluppo". "Monti – aggiunge - è stato il ritorno alla realtà del governo dopo l'ubriacatura di Berlusconi. Chi vuole ricostruire la politica come servizio al Paese non potrà che partire da questa esperienza”.
Puppato: “Indicare una svolta nel Paese” - L’unica candidata donna alle primarie, Laura Puppato, fa invece un “appello, quello di un voto responsabile perché oggi c’è bisogno di scegliere chi guida il Paese, possibilmente di sapere che il giorno dopo possiamo mettere in campo, tutte le azioni che abbiamo previsto. E' talmente importante che questo avvenga - conclude - e io personalmente suggerisco di rivolgere l'attenzione a questo centrosinistra e di indicare una svolta nel Paese anche così".
Tav e no tav - Renzi spiega pure che "se dovessi iniziarla oggi, direi no alla Tav, perché la centralità di quell'arteria è discutibile in questo momento". "Ora però, bisogna capire a che livello siamo arrivati, se ci sono contratti firmati, se devo far pagare penali. Allo stato dell'arte mi sembra che sia un treno non più arrestabile". Pronta la replica, su Facebook e Twitter, di Nichi Vendola: "Sono contento che Matteo Renzi abbia cambiato idea sulla Tav. Il buonsenso non sempre corre ad alta velocità, ma alla fine arriva dove volevamo".
Bersani: “La ruota deve girare verso i giovani” - "Per me è chiarissimo che la ruota deve girare verso i giovani e chi ha esperienza deve aiutare il cambiamento. Questo è scontato”, dice invece il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. E sulle quota rosa aggiunge: "In famiglia si parla molto poco di politica. Ma loro lo sanno quali sono le mie idee: sto proponendo una legge elettorale che preveda nelle liste il 50 per cento di candidate. Voglio cambiare anche la legge sul finanziamento pubblico dei partiti stabilendo che piglia più soldi quello che porta più donne in Parlamento". Se perde le primarie, a Bersani piacerebbe "restare a disposizione per aiutare nella formazione delle giovani generazioni di dirigenti politici".
Vendola: “Vesto ancora gli abiti di Davide contro Golia” - Il leader di Sel si proclama ottimista: "Ho la tendenza a gareggiare come sfavorito, ma ho anche la tendenza a vincere - dice il governatore della Puglia - L'idea che si trattasse di primarie del PD e non del centrosinistra ha aleggiato in tutta questa campagna, è stato il contesto che ha tentato sin dall'inizio di togliere la ribalta a questa pluralità di protagonisti e di culture politiche che si sono cimentate nelle primarie". "Io sono partito per ultimo continuando a fare fino in fondo il mio dovere di governatore della Regione Puglia, ho avuto molto meno tempo di Bersani e non ho i soldi di Renzi, ma questo - sottolinea - mi fa vestire ancora una volta gli abiti di Davide contro Golia. Per questo penso di poter vincere".
Tabacci: “La vera sfida è la cultura di governo” - "Penso di essere molto più a sinistra di tanti che si dicono di sinistra, e questa campagna elettorale delle primarie mi ha rafforzato nella convinzione”, dice invece Bruno Tabacci in un’intervista all’Unità. “La vera sfida della sinistra oggi non è opporre una demagogia più efficace a quella di Berlusconi o di Grillo. La vera sfida è la cultura di governo, La capacità di fare cose concrete che incidano nella realtà e vadano nel senso della giustizia e dello sviluppo". "Monti – aggiunge - è stato il ritorno alla realtà del governo dopo l'ubriacatura di Berlusconi. Chi vuole ricostruire la politica come servizio al Paese non potrà che partire da questa esperienza”.
Puppato: “Indicare una svolta nel Paese” - L’unica candidata donna alle primarie, Laura Puppato, fa invece un “appello, quello di un voto responsabile perché oggi c’è bisogno di scegliere chi guida il Paese, possibilmente di sapere che il giorno dopo possiamo mettere in campo, tutte le azioni che abbiamo previsto. E' talmente importante che questo avvenga - conclude - e io personalmente suggerisco di rivolgere l'attenzione a questo centrosinistra e di indicare una svolta nel Paese anche così".