Il prossimo 28 ottobre i siciliani andranno alle urne per scegliere il nuovo presidente. Otto i candidati, ma solo quattro sono i più accreditati: Nello Musumeci e Gianfranco Miccichè nel centrodestra, Rosario Crocetta e Claudio Fava nel centrosinistra
E' entrata nel vivo la campagna per le elezioni regionali in Sicilia. I cittadini siciliani andranno infatti alle urne il 28 ottobe per scegliere il successore di Raffaele Lombardo.
A sfidarsi sono in otto ma i più accreditati sono solo in quattro. Nello Musumeci, appoggiato da La Destra, Pdl e Pid; Claudio Fava, per l'Idv, Sel e Federazione della sinistra; Rosario Crocetta, appoggiato dal Pd, Udc e Api; Gianfranco Miccichè che dopo vari ripensamenti ha deciso di candidarsi con l'appoggio di Grande Sud, Partito dei siciliani (l'ex Mpa di Raffaele Lombardo), e Fli.
Il prossimo governatore troverà sul tavolo, oltre al problema del deficit di bilancio, la questione del lavoro tra fabbriche che chiudono e precari della Regione che chiedono la stabilizzazione.
In seguito alle inchieste giudiziarie che lo vedono coinvolto, Raffaele Lombardo ha lasciato il suo incarico lo scorso 31 luglio. Ma a caldeggiare le dimissioni era stato anche il premier Monti, allarmato dal dissento finanziario della Regione.
A sfidarsi sono in otto ma i più accreditati sono solo in quattro. Nello Musumeci, appoggiato da La Destra, Pdl e Pid; Claudio Fava, per l'Idv, Sel e Federazione della sinistra; Rosario Crocetta, appoggiato dal Pd, Udc e Api; Gianfranco Miccichè che dopo vari ripensamenti ha deciso di candidarsi con l'appoggio di Grande Sud, Partito dei siciliani (l'ex Mpa di Raffaele Lombardo), e Fli.
Il prossimo governatore troverà sul tavolo, oltre al problema del deficit di bilancio, la questione del lavoro tra fabbriche che chiudono e precari della Regione che chiedono la stabilizzazione.
In seguito alle inchieste giudiziarie che lo vedono coinvolto, Raffaele Lombardo ha lasciato il suo incarico lo scorso 31 luglio. Ma a caldeggiare le dimissioni era stato anche il premier Monti, allarmato dal dissento finanziario della Regione.