Sanità, governo diviso sul decreto. Balduzzi: “Solo rilievi”

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Alcuni ministri avrebbero sollevato dubbi di costituzionalità, di merito e di copertura nel piano presentato dal titolare del dicastero della Salute, che assicura: “Non ci saranno problemi”. Monti dovrà ora decidere se portare il testo in Cdm o aspettare

Inciampa già nella riunione del pre-Consiglio dei ministri il “decretone” Sanità del ministro della Salute Renato Balduzzi volto a introdurre una stretta sulle forme di dipendenza dal fumo e dai giochi, e a scoraggiare consumi di bibite zuccherate e pesce crudo, nonché a riformare le modalità di servizio dei medici di famiglia, i criteri di nomina dei direttori sanitari, fino alla cartella clinica "dematerializzata" in forma elettronica e ai farmaci innovativi. Il Dl, in 27 articoli, è a rischio rinvio per i dubbi di "costituzionalità, di merito e di copertura" sollevati da alcuni dicasteri. Ma per il ministro Balduzzi sono solo “rilievi tecnici”. E precisa che il governo non è diviso.

Balduzzi esclude problemi di copertura - La meta dell'esame venerdì in Cdm sembra quanto meno incerta: spetta ora a Monti decidere se spacchettare il testo (in un decreto e in un Ddl) o se rinviare il dossier, nella speranza di superare l'impasse. Mercoledì e giovedì 30 agosto si svolgeranno riunioni tecniche per arrivare ad una soluzione.
In particolare, nell'incontro tecnico, riserve di merito sembra siano state sollevate sulla tassazione delle bibite gassate e zuccherate, mentre è stato il ministero dell'Economia a portare la questione copertura. In merito a quest'ultima, secondo quanto assicurato da Balduzzi, non ci sarebbero problemi: "La maggior parte delle disposizioni - ha precisato il ministro della Salute - sono senza oneri, alcune consentono entrate e alcune limitate disposizioni comportano oneri, ma così com’è il decreto è compensato". Per quanto riguarda i Lea (livelli essenziali di assistenza), ha spiegato Balduzzi, "si tratta di rimodulare alcune delle 6.000 prestazioni presenti, valutando quali possano essere obsolete o quali possono diventare meno onerose. L'obiettivo resta quello di recuperare i nuovi Lea che sono in attesa dal 2008".

Non esclusa l'approvazione "salvo-intese" - Sul Dl i giochi al momento non sono tuttavia chiusi. Secondo altre fonti, si starebbe valutando anche la possibilità di approvare il testo “salvo-intese”, la formula usata in Cdm per quei provvedimenti per i quali non c'è‚ ancora un testo definitivo. E Balduzzi, dopo il pre-consiglio, si dichiara "sereno", valutando i dubbi espressi dai diversi dicasteri come "normali discussioni".
Auspicando per questo decreto sanità che "ci siano in Parlamento due letture vere, ma che il testo non sia stravolto. Spero che le due Camere siano messe in condizione di esaminare il testo, che contiene molte misure già in esame da tempo" ha detto Balduzzi, sottolineando come il testo abbia "una sua compattezza" e "non vuole essere una ingerenza su sfera privata".
L'idea sembra quella di non strapparsi le vesti per le singole misure, tanto più quelle con ridotto ritorno di cassa. Come la proposta di tassare le bibite analcoliche con zuccheri aggiunti, per la quale si stima un gettito di 250 milioni per anno, salvo prevedibili contrazioni delle vendite.

Polemica per la tassa sulle bibite - Tassa sulle bibite che ha sollevato un polverone fuori e dentro il Parlamento. "Una diavoleria contro le aziende del Piemonte" a giudizio del governatore Roberto Cota. Una misura "surreale" ha commentato parlamentare del Pdl Guido Crosetto perché aggiunge, in tempi di crisi, nuovi carichi fiscali alle famiglie e "ancor di più surreale per la pretesa di imporre per legge corretti stili di vita secondo il Ministro della Salute". Dissenso espresso con una voce non solitaria. Anzi. A far crescere il fronte del no - oltre ai produttori, le associazioni di categoria in Confindustria (Federalimentare, Assobibe, Mineracqua), nutrizionisti e dietologi - il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo. E ancora in area Pdl, Maria Stella Gelmini, che valuta l'idea "come una piccola foglia di fico ideologica per coprire il risultato di danneggiare cittadini e imprese".

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