Il sindaco di Milano critico verso l'Imu: "Tante persone oneste costrette a scegliere tra beni di prima necessità e pagare le tasse, dovranno fare una scelta". "Servono misure per la crescita", conclude. La Lega pronta alla rivolta fiscale
O il Governo e il Parlamento prenderanno in tempi brevi decisioni che vanno nella direzione dell'equità e dello sviluppo, oppure il rischio è che a settembre ci sia una vera e propria esplosione sociale. E' questa, in sintesi, la tesi del primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, espressa in una intervista resa al 'Corriere della Sera'. "Il mio - tiene a sottolineare il sindaco - non è né pessimismo né allarmismo", piuttosto "una grande preoccupazione. In molti non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. C'è l'incertezza del lavoro e la paura che gli aumenti portino a una situazione per cui per molti sarà difficile fare il proprio dovere di pagare le tasse".
Pisapia: "Far ripartire gli investimenti" - Potrà accadere che, in sostanza, "tante persone oneste, se saranno messe di fronte alla scelta se comperare generi di prima necessità per la propria famiglia, o pagare le tasse, faranno la prima scelta". Per Pisapia il momento è critico: "siamo a un bivio" spiega e ora "devono arrivare segnali di maggiore equità". Innanzitutto si deve "non solo annunciare ma pagare i crediti delle aziende fornitrici e i rimborsi Iva" ma anche "far partire gli investimenti al più presto: se a settembnre non si vedranno nuovi cantieri e nuove assunzioni, c'è il rischio che la situazione esploda". Rispetto all'Imu, il primo cittadino di Milano fa notare che mentre in tante occasioni il Governo ci ha messo la faccia, in questo caso non lo ha fatto. "L'Imu - fa notare - è un'imposta municipale e il ricavato, tutto, deve finire ai Comuni per finanziare e pagare i servizi che creano, oltre a tutto, occupazione".
Pisapia: "Nessun asse con la Lega" - Pisapia assicura "equità" nei confronti dei cittadini "non mettendo tutti sullo stesso piano: a chi ha di più chiederemo - dice - un sacrificio in più". E viceversa. Su come recuperare nuovi fondi venendo a mancare una parte di quelli dello stato, "tutte le decisioni saranno prese in giunta e in aula". Infine, "non c'è nessun asse con la Lega", precisa dopo l'incontro dello scorso sabato con Robero Maroni. Certo, "di fronte a un obiettivo giusto o che risponde a un interesse generale, chi ha un ruolo istituzionale non deve alzare steccati". Ma certamente la risposta non sarà, per Pisapia, la rivolta fiscale, "perché diventa un aiuto all'evasione".
La Lega pronta alla rivolta fiscale - Sul tema dell'Imu è intervenuto, con un'intervista alla Stampa anche Roberto Cota. Secondo il governatore del Piemonte, la nuova tassa è "profondamente ingiusta e in un momento come questo di profonda crisi va a colpire le fasce più basse della popolazione. L'87% delle famiglie dispone di questo bene e per loro sarebbe un colpo mortale". Cota inoltre conferma che martedì "la Lega presenterà la sua campagna contro l'Imu che individuerà i meccanismi che, nel rispetto delle leggi e dell'autonomia dei comuni, permetteranno di individuare altre strade", aggiunge.
Pisapia: "Far ripartire gli investimenti" - Potrà accadere che, in sostanza, "tante persone oneste, se saranno messe di fronte alla scelta se comperare generi di prima necessità per la propria famiglia, o pagare le tasse, faranno la prima scelta". Per Pisapia il momento è critico: "siamo a un bivio" spiega e ora "devono arrivare segnali di maggiore equità". Innanzitutto si deve "non solo annunciare ma pagare i crediti delle aziende fornitrici e i rimborsi Iva" ma anche "far partire gli investimenti al più presto: se a settembnre non si vedranno nuovi cantieri e nuove assunzioni, c'è il rischio che la situazione esploda". Rispetto all'Imu, il primo cittadino di Milano fa notare che mentre in tante occasioni il Governo ci ha messo la faccia, in questo caso non lo ha fatto. "L'Imu - fa notare - è un'imposta municipale e il ricavato, tutto, deve finire ai Comuni per finanziare e pagare i servizi che creano, oltre a tutto, occupazione".
Pisapia: "Nessun asse con la Lega" - Pisapia assicura "equità" nei confronti dei cittadini "non mettendo tutti sullo stesso piano: a chi ha di più chiederemo - dice - un sacrificio in più". E viceversa. Su come recuperare nuovi fondi venendo a mancare una parte di quelli dello stato, "tutte le decisioni saranno prese in giunta e in aula". Infine, "non c'è nessun asse con la Lega", precisa dopo l'incontro dello scorso sabato con Robero Maroni. Certo, "di fronte a un obiettivo giusto o che risponde a un interesse generale, chi ha un ruolo istituzionale non deve alzare steccati". Ma certamente la risposta non sarà, per Pisapia, la rivolta fiscale, "perché diventa un aiuto all'evasione".
La Lega pronta alla rivolta fiscale - Sul tema dell'Imu è intervenuto, con un'intervista alla Stampa anche Roberto Cota. Secondo il governatore del Piemonte, la nuova tassa è "profondamente ingiusta e in un momento come questo di profonda crisi va a colpire le fasce più basse della popolazione. L'87% delle famiglie dispone di questo bene e per loro sarebbe un colpo mortale". Cota inoltre conferma che martedì "la Lega presenterà la sua campagna contro l'Imu che individuerà i meccanismi che, nel rispetto delle leggi e dell'autonomia dei comuni, permetteranno di individuare altre strade", aggiunge.