Piacenza, il Pd cerca la riconferma nella città di Bersani

Politica
Paolo Dosi, candidato sindaco del Pd a Piacenza
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Paolo Dosi, vicino a Letta, è il candidato sindaco democratico del Comune dove risiede il segretario nazionale. Provano a interrompere dieci anni di amministrazione di centrosinistra Andrea Paparo (Pdl) e Massimo Polledri, parlamentare della Lega Nord

di Isabella Fantigrossi

È tornato in città, la sua città, il 24 aprile per sostenere il candidato Pd. Ma la partita che si sta giocando a Piacenza per le amministrative del 6 e 7 maggio non è esattamente quella sperata da Pier Luigi Bersani. Perché il candidato sindaco per il centrosinistra, Paolo Dosi, non era certo il favorito del segretario nazionale. L’uomo scelto dal leader Pd per guidare la città in cui risiede e vota era piuttosto Francesco Cacciatore, attuale vicensindaco, di estrazione Pci, sonoramente sconfitto da Dosi alle primarie del 5 febbraio scorso. Ma non ci si inganni che a Piacenza si senta quell’aria di rinnovamento che si respirava solo un anno fa nella vicina Milano con la campagna elettorale di Giuliano Pisapia e che ha contagiato oggi Genova con la corsa di Marco Doria. Paolo Dosi, libraio di estrazione cattolica oggi assessore alla Cultura, è in realtà un fedelissimo di Roberto Reggi, il sindaco di area lettiana che ha governato il Comune per dieci lunghi anni. E la sua candidatura, sostenuta anche da Idv, Sinistra Piacenza e da una lista civica, altro non è che la conferma della tradizione moderata, piuttosto che rossa, della città emiliana. Immune alle sirene di Nichi Vendola tanto quanto a quelle del suo figlio politico più famoso.

Il Pdl punta su Piparo - Pochi volti nuovi anche tra i sei avversari di Paolo Dosi (guarda le foto). Per il Pdl corre Andrea Paparo, ex assessore comunale in quota An oggi in giunta provinciale, sostenuto anche da due liste civiche, ''Sveglia'' e ''Piacenza Viva''. Tra i candidati consiglieri di quest’ultima c’è Corrado Marchetti, un giovane imprenditore che si è inventato una singolare iniziativa elettorale. Sul retro del suo santino Marchetti ha fatto stampare una sorta di gratta e vinci in cui sono messi in palio un televisore da 37 pollici, 100 collane di perle e mille gelati. Chi vince potrà ritirare davvero il cadeau, ma con una prescrizione. Occorrerà compilare un facsimile di scheda, barrando il simbolo della lista e scrivendo il nome di Marchetti. Come a fare una prova in vista del 6  maggio. L’iniziativa potrebbe anche piacere a qualcuno, peccato che la stessa civica, ''Piacenza Viva'', avesse criticato l'amministrazione comunale uscente perché troppo blanda contro la piaga del gioco d'azzardo e contro la diffusione delle sale da gioco.

La Lega punta su Polledri, i grillini su Quagliaroli - Come in altri comuni, si presenta al voto da sola anche la Lega Nord piacentina che candida a sindaco Massimo Polledri. Il parlamentare del Carroccio - già giunto sulla stampa nazionale per un litigio con un altro deputato che accusava su Twitter di essere omofobo mentre quest’ultimo capiva di essere stato tacciato di omosessualità – è sostenuto anche da due civiche, ''Pensionati Emiliani Movimento Cristiano Piacenza'' e ''Forza Piacenza Insieme'', considerata da alcuni una lista civetta per il nome molto simile a quello di Forza Italia e a quello delle civiche che si richiamano al partito azzurro. Dopo la spaccatura a livello locale del Terzo Polo (i finiani appoggiano la lista civica 'Piacenza Viva' che sostiene Andrea Paparo), anche l’Udc va da sola con l’attuale assessore provinciale Pierpaolo Gallini, mentre il Movimento 5 Stelle mette in campo la grillina Mirta Quagliaroli. Completano il lotto degli aspiranti sindaci Pier Angelo Solenghi per la civica ''Piacenza Bene Comune'' e Pietro Tansini, ex assessore provinciale dell’Idv con la lista ''Pensionati Piacentini''.

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