Bersani: "Pd con Monti fino alla fine". E lancia le primarie

Politica
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani

Il segretario apre l’assemblea nazionale del partito e avverte: "Bisogna mettere mano alla riforma elettorale, capisco il disagio del Pdl". Berlusconi: "La cura non dà frutti, ci aspettiamo di essere richiamati. Questo governo è il male minore"

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Il Pd farà le primarie per i parlamentari, ma l'obiettivo prioritario è la riforma della legge elettorale e delle istituzioni. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, apre l'assemblea nazionale del partito (la due giorni si svolge a Roma e si concluderà sabato 21 gennaio) e afferma che "nello scorcio di legislatura che rimane bisogna mettere mano alle riforme istituzionali ed elettorale". Il Pd ha le sue proposte su bicameralismo, riduzione dei parlamentari, regolamenti delle Camere, legge elettorale. "Ribadiamo la disponibilità a renderci flessibili per la necessaria discussione con gli altri", ma al Capo dello Stato "abbiamo consegnato un fermo, onesto ed esigibile impegno politico". Bersani (nella giornata di venerdì 20 gennaio su Twitter impazzava una foto del segretario mentre preparava davanti a una birra il suo discorso) ha ringraziato Napolitano per l'iniziativa sulle riforme e ha confermato che l'attuale Porcellum è "inaccettabile".

“Faremo le primarie per i parlamentari”
- Il segretario democratico ha confermato il sì alle primarie per deputati e senatori del suo partito: "Do per assunto che nella malaugurata ipotesi che si arrivasse a votare con la legge attuale, e tenendo comunque conto di esigenze di equilibrio di genere, di territorio e di essenziali competenze, noi faremo le primarie per i parlamentari. Lo do per assunto, ma non intendo che la discussione si focalizzi su questo".
Infatti per Bersani "non possiamo in nessun modo indebolire o oscurare l'assoluta esigenza di cambiare questa legge. Non possiamo distrarci da questo obiettivo. Infatti qui è in gioco non solo la democrazia del Pd, che c'è e ci sarà, ma la democrazia italiana. Non siamo qui per fare la democrazia in un partito solo. Siamo qui per l'Italia".

“Noi sosterremo Monti, il Pdl…” - "Sosterremo il governo con lealtà e trasparenza, dicendo chiaro quello che va e quello che non va, quel che faremmo noi di diverso. Lo sosterremo finché il paese non si sarà allontanato dalla soglia del baratro a cui è stato portato e finché non si vedrà una luce, quindi fino alla fine della legislatura", dice Bersani.
Il Pdl "vive con un certo disagio questa fase. Lo si può capire" ma, dice Pier Luigi Bersani, "tenete ben conto delle responsabilità che vi si chiede" e che avete avuto,  ricorda, nell'arrivare fino al governo Monti.
"Questo - dice parlando all'assemblea del Pd - è un governo di impegno nazionale davanti al quale ciascuno risponde del suo impegno,  con trasparenza, davanti al governo e soprattutto davanti all'Italia".

La risposta di Berlusconi: “Monti? Il male minore”
- Da Milano risponde quasi in tempo reale Silvio Berlusconi, che venerdì 20 gennaio ha partecipato a un’udienza del processo Mills: "La cura non ha dato alcun frutto: ci aspettiamo di essere richiamati". Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla crisi del Paese, Berlusconi ha sottolineato come, in seguito "ad attacchi ossessivi nei confronti del nostro governo, quando ci si attribuiva la colpa per l'andamento delle Borse e dello spread, ci siamo fatti da parte. E' intervenuta la cura che non ha dato alcun frutto. Ci aspettiamo di essere richiamati".
"Il Pdl non è in caduta libera ma è in caduta tutta la politica". “Staccare la spina? "No, se non c'è una soluzione alternativa che promette di essere positiva, è inutile, andiamo avanti così”. L'ex premier ha poi aggiunto: "Abbiamo scelto il male minore che è stato quello di sostenere il governo tecnico".

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