Fini: "Aboliremo i vitalizi dei parlamentari"

Politica
Il presidente della Camera Gianfranco Fini

Proposta del leader di Fli da Verona. Di Pietro: "Noi lo abbiamo proposto già un anno fa". Gasparri: "Facile demagogia". Da Alfano intanto arriva un avvertimento al governo: "Saremo leali, ma non subalterni. Pronti a togliere l'appoggio"

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"Questo è l'ultimo governo in  grado di far uscire l'Italia dalla crisi. Se dovesse fallire, non fallisce solo il governo Monti ma rischia di fallire l'Italia intera". A lanciare l'avvertimento è Gianfranco Fini da Verona, nel corso di un evento organizzato dal Terzo Polo, nel quale annuncia anche l'intenzione, nell'ambito dei tagli alla politica, di abolire i vitalizi agli ex parlamentari.

Taglio ai vitalizi degli ex parlamentari
- "L'ufficio di presidenza - spiega - ha deciso di dare mandato al collegio dei questori per fare una riforma sull'abolizione del vitalizio degli ex parlamentari a partire dalla prossima legislatura". Per Fini, in un momento di scelte difficili, la "politica deve essere di esempio" e il Terzo Polo "ne vuole essere dimostrazione".  Nel corso del suo intervento il presidente della Camera è poi tornato ad attaccare ogni possibile ipotesi secessionista. "O l'Italia si salva tutta  assieme o affonda tutta insieme" ha spiegato. Non a caso l'evento centrista, organizzato in una roccaforte leghista come Verona, ha il titolo Viaggio nel Nord tradito".

Da Fini no a idee secessioniste - "Il pericolo che va combattuto - ha detto il leader di Fli - è che nella parte più florida del paese, nel Nordest si faccia strada l'idea che ci possa essere la possibilità di salvarsi da soli, prescindendo dal resto del paese. Non è così". "E' un’illusione - ha proseguito - quella che il Nord possa salvarsi da solo, prescindendo dall'unità nazionale. Il Nordest quindi deve essere per noi un potenziale interlocutore come punto di riferimento per le sue eccellenze. Ma dobbiamo lavorare per la coesione sociale che permetta a tutto il paese di uscire dalla crisi e di ritrovare il suo posto in Europa". Così per Fini "bisogna cambiare registro, abolendo la propaganda. Dobbiamo aprire una fase nuova della stagione politica:  noi ci siamo uniti nel Terzo polo - ha ricordato Fini - con gli amici dell'Udc, dell'Api e dell'Mpa e gli italiani si uniscano a noi per cambiare il paese".

Di Pietro: "Tagli ai vitalizi, proposti da noi un anno fa" - Un plauso alla proposta di Fini arriva da Di Pietro, che osserva: "Ci fa piacere che oggi in un clima diverso e piu' responsabile si possa riproporre quel disegno di legge che l'Italia dei Valori ha presentato per prima: prendiamo atto che qualcun altro ci vuole mettere il cappello sopra, ma l'importante e' che lo porti a termine".  Di Pietro, nel corso di una conferenza stampa sui costi della politica a Milano, ha dunque condiviso la riflessione di Fini, senza però rinunciare ad usare dell'ironia. Perché, ha spiegato ai giornalisti, "l'anno scorso abbiamo presentato come Idv un disegno di legge proprio per imporre il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari e a quelli che in futuro diventeranno ex parlamentari, ma ci rammarica che ad eccezione del nostro partito in questo parlamento tutti ci hanno votato contro dichiarandolo inammissibile, compreso il presidente della Camera".

Gasparri: "Attenzione a fare demagogia" - Più critiche le parole di Maurizio Gasparri, secondo cui "sui vitalizi parlamentari bisogna fare attenzione alla pubblicità ingannevole. Molti ne annunciano l'abolizione. Ma si prende in giro l'opinione pubblica con una demagogia piena di bugie. Al massimo si pensa di sostituire una formula con un'altra. Poi agenzie e giornali con rapidità titolano che Tizio o Caio hanno proposto di abolire i vitalizi. Ma non è vero". Il capogruppo del Pdl al Senato denuncia "un gioco delle tre carte per fare bella figura cambiando poco o nulla". "I cittadini diffidino dei finti moralizzatori, veri gattopardi. E' più serio - afferma Gasparri - chi propone abolizioni vere e totali di chi rulla il tamburo, cambia solo dettagli e passa alla cassa dopo essersi illuso di prendere per il naso i cittadini". 'Siamo pronti a svelare i giochi dei finti moralizzatori" conclude.

Ex parlamentari sono contrari - Contrario al taglio è invece Gerardo Bianco, presidente dell'Associazione degli ex parlamentari, secondo cui l'indennità parlamentare e il vitalizio garantiscono che anche "il poveraccio" faccia politica, e senza di essi si tornerebbe "a una democrazia del censo, contraria alla nostra Costituzione". "Il pensiero di Fini - osserva l'ex capogruppo della Dc alla Camera - non è assolutamente chiaro; c'è già una legge che prevede una modifica del trattamento a fine mandato e che, come per altre categorie, ha previsto il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo". "Ma quello che non mi va giù - incalza Bianco - è il fatto che parlando di abolizione del vitalizio si intacca un principio costituzionale. Chi rappresenta la nazione fa un lavoro che non è assimilabile ad altro impiego, ed è per questo che la Carta prevede esplicitamente l'indennità, la cui conseguenza è il vitalizio. Questi garantiscono una democrazia delle pari opportunità, in cui anche il poveraccio può rappresentare i cittadini; l'indennità e poi il vitalizio, insomma, garantiscono che il deputato sia indipendente prima, durante e dopo il suo mandato. Altrimenti si torna alla democrazia del censo". "Noi - spiega ancora Bianco - non ci opponiamo alla modifica del vitalizio, o a un prelievo più consistente. Non mettiamo becco su questo: contestiamo però duramente che si possa eliminare indennità e vitalizio". "Comunque - conclude Bianco - da lunedì mobiliteremo tutti i colleghi, perché questa campagna è una offesa a chi ha onorato per anni la democrazia italiana".

Alfano: "Saremo leali ma non subalterni"
- Da Milano arriva intanto un avvertimento di Alfano al governo. Il segretario del Pd  spiega che il Pdl sarà "leale ma non subalterno e quindi, se ci saranno deviazioni e forzature, non avremo esitazione a negare il nostro sostegno. In sostanza saremo leali con chi sarà leale con noi".
"Entriamo in questi giorni proprio in una nuova fase politica - continua il segretario del Pdl - quella rappresentata dalla nascita del governo Monti, i cui esiti sono del tutto imprevedibili, mentre è caduto il governo, eletto dagli italiani nel 2008. Il governo  Berlusconi non è stato abbattuto dalla sinistra, non è stato sfiduciato nè dal Parlamento, nè dagli italiani, ma dal  combinato-disposto costituito dalla confusione mentale e politica di  alcuni deputati e dall'azione dei mercati, che oramai, non solo in Italia, intervengono pesantemente anche sugli equilibri politici influenzandoli pesantemente".
"Noi - dice Alfano - non ci siamo voluti far seppellire  dall'andamento degli spread e dalla straordinaria campagna  mediatico-politica guidata ad arte da certi settori della stampa. A  nostro avviso in Italia non c'era spazio per una massacrante campagna  elettorale dominata dal bombardamento dei mercati e dei media. Berlusconi, più di chiunque altro, ha dato prova del suo senso delle istituzioni e del suo amore per l'Italia facendo un atto di responsabilità".


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