Il deputato del Pdl, tra i sei firmatari della lettera con cui si chiede a Berlusconi un cambio di passo, a SkyTG24: "Non sono il tipo che si compra o si vende, non ho un prezzo e non cerco un sottosegretariato. Ma martedì parlo con il premier". IL VIDEO
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(in fondo all'articolo tutti i video sulla crisi nella maggioranza)
“Qualcuno ha insinuato che la mia iniziativa politica sarebbe volta a conquistare un prezzo, quello di un sottosegretariato. Io non ho il cartellino. Queste malignità vengono proprio da quelle persone che concepiscono la propria vita professionale con il cartellino del prezzo”.
Il deputato del Pdl, Giorgio Stracquadanio, risponde a chi lo accusa di voler ricattare il premier. Lui è uno dei sei firmatari della lettera con cui alcuni parlamentari del Pdl hanno invitato Berlusconi a fare un cambio di passo.
Ora, intervenendo a SkyTG24, spiega che quel suo gesto politico non deve essere frainteso.
“Una cosa che a me non è mai passata per la testa - spiega Stracquadanio - tra l’altro chi mi conosce sa che mi piace di più fare il deputato che rivestire un ruolo di sottosegretario, che è un ruolo amministrativo più che politico”.
Insomma, “io soffro, ma non mi offro. Non sono il tipo che si compra, si vende o si offre”. In ogni caso Stracquadanio spiega che incontrerà il presidente del Consiglio martedì mattina, nel giorno cruciale per il governo perché in Aula si voterà il rendiconto (sul quale la maggioranza era già andata sotto qualche giorno fa) ma non svela quello che gli dirà.
Tra l’altro, in una nota diffusa lunedì 7 novembre, poco prima dell’intervento a SkyTg24, Stracquadanio aveva messo in guardia i colleghi in procinto di cambiare casacca (ultima in ordine di tempo Gabriella Carlucci): "In queste ore concitate gli amici che sono precipitosamente passati all'Udc rischiano di cadere proprio nella trappola che volevano evitare".
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