Fiducia, caccia ai voti: Berlusconi sereno, ma il Pdl freme

Politica

Nella maggioranza è partita la conta dei deputati che dovrebbero garantire al governo il via libera in Parlamento. Scajola ha rassicurato il premier, ma chiede un cambio di rotta. L’ultimo voto, lo scorso 28 settembre, si concluse 315 contro 294. VIDEO

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Non dovrebbe avere difficoltà il governo a ottenere la 53esima fiducia dall’inizio della legislatura. Venerdì 14 ottobre il Parlamento si esprimerà dopo il passo falso sul rendiconto e, in teoria, dovrebbe confermare il via libera a questo esecutivo. Tutti però guardano ai numeri. L'asticella massima finora superata nei voti di fiducia è stata quota 317, in occasione del decreto Sviluppo il 21 giugno scorso, mentre l'ultimo test in ordine di tempo, il 28 settembre per la sfiducia al ministro Saverio Romano, si chiuse registrando 315 voti contro 294.

Sulla carta la maggioranza conterebbe su 319 voti. Il Pdl ha 218 deputati, ma vanno esclusi in partenza Pietro Franzoso (in ospedale per un grave incidente) e Alfonso Papa (in carcere). Non dovrebbero esserci sorprese da parte dei cosiddetti frondisti. Scajola ha fatto capire che voterà la fiducia e lo stesso Berlusconi, nella serata di giovedì 13 ottobre, ha detto: “Intrattengo con Claudio Scajola un'amicizia quasi ventennale e in tutti questi anni non ci sono mai state con lui 'trattative' su alcunché”.
La Lega ha 59 deputati e Popolo e territorio 29. A questi vanno sommati i nove deputati di Forza Sud e i tre repubblicani-azionisti (Aurelio Misiti, Francesco Nucara e Mario Pepe). Diranno prevedibilmente sì anche Luca Barbareschi, Adolfo Urso e Andrea Ronchi.

Nell'opposizione, i no teoricamente dovrebbero essere 306, ma anche lì si danno già per scontate alcune assenze.
Il Pd ha 200 deputati, nessuno dei quali ha comunicato che domani non sarà alla Camera. Del gruppo Democratico fanno parte anche i sei deputati radicali: qui potrebbe esservi una defezione, quella della Zamparutti, ma per ragioni personali.

Tutti presenti, salvo un piccolo dubbio su Ricardo Merlo, i 35 deputati dell'Udc. Nessuna assenza annunciata neppure tra i 22 deputati dell'Italia dei valori e tra i cinque dell'Api. In Fli, che ha 26 deputati, escludendo in partenza Gianfranco Fini, si dà invece per scontata l'assenza di Mirko Tremaglia, si considera possibile quella di Francesco Divella (per motivi di salute) e probabile quella di Antonio Buonfiglio (allontanatosi di fatto dal partito).
I deputati dell'Mpa a votare saranno solo tre. Il quarto, Carmelo Lo Monte, è da diversi giorni in Argentina, con una delegazione di sindaci siciliani.

Voteranno no alla fiducia i tre deputati delle minoranze linguistiche, i tre Liberaldemocratici e nel misto anche Beppe Giulietti. E ha annunciato il suo no anche Santo Versace. Scontata l'assenza di Antonio Gaglione che alla Camera si è visto assai poco tanto da essere il recordman delle assenze. E ha fatto sapere che non voterà neppure Calogero Mannino.

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