I costruttori contestano Matteoli. Fischi e urla: "Vergogna"
PoliticaLa protesta durante il discorso del ministro delle Infrastrutture all’assemblea dell’Ance: "A casa, le imprese stanno fallendo". Matteoli ha interrotto per un breve momento l’intervento, poi ha continuato: "Li capisco, hanno la mia comprensione". VIDEO
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Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, è stato contestato da alcuni partecipanti all'assemblea Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, intervenuti con fischi e grida mentre il ministro interveniva sul palco. "Vergogna, vergogna”, hanno scandito alcuni di loro all'indirizzo del ministro invitando più volte altri partecipanti a uscire dalla sala. Il ministro ha interrotto per un breve momento l'intervento per poi riprenderlo. Alcuni partecipanti che l'hanno contestato hanno lasciato la sala.
"Basta. Andate via", ha gridato un piccolo gruppo di imprenditori. "Se ne devono andare a casa - hanno continuato i contestatori - le imprese stanno fallendo".
Il ministro ha commentato la contestazione cercando di comprendere le ragioni dei costruttori: "Questo è lo stato d'animo degli imprenditori in questo momento di scarsità di risorse", ha detto Matteoli. "Molte imprese sono in grande difficoltà, capisco perfettamente lo stato d'animo - ha aggiunto - Gli imprenditori hanno tutta la mia comprensione".
Nel corso del suo intervento, invece, il ministro ha parlato del decreto per lo sviluppo allo studio del governo. Ma ha chiarito una cosa fondamentale: soldi per la realizzazione di nuove infrastrutture non ce ne sono; le leve sulle quali agire il governo su questo fronte sono quelle della defiscalizzazione e semplificazione.
"Soldi non ce ne sono - ha detto Matteoli - il finanziamento avviene attraverso la defiscalizzazione e semplificazione. Le risorse sono indirette ma sono sempre risorse". Il ministro delle Infrastrutture ha annunciato che incentivi fiscali sono previsti anche per il Piano Città.
"Noi stiamo lavorando per scrivere il decreto. Poi andremo a incontrare Anci e Regioni che porteranno il loro contributo. Il decreto non vuole essere una cosa scritta dagli uffici legislativi dei ministeri interessati".
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