Il pareggio di bilancio, una scelta imposta da Bruxelles
PoliticaI quotidiani raccontano i retroscena che hanno portato alla conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti. Una decisione chiesta da Jean Claude Trichet. E l'agenzia di stampa Dow Jones commenta: "Roma commissariata dalla Bce su mandato di Francia e Germania"
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Berlusconi e Tremonti: "Pareggio di bilancio nel 2013"
Con una conferenza stampa straordinaria, programmata a mercati ormai chiusi venerdì 5 agosto, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno annunciato una serie di interventi per fronteggiare la crisi dei mercati. In testa l'anticipo del pareggio di bilancio, prima previsto per il 2014 e ora portato al 2013. Una mossa arrivata dopo una serie di consultazioni con i principali capi di stato europei e che sarebbe nate, stando ai retroscena dei quotidiani, dopo le pressioni partite dalla Banca centrale europea.
Sul Corriere della Sera Stefania Tamburello, infatti, spiega che a spingere verso l'anticipo del pareggio di bilancio sarebbe stata una lettera inviata a Berlusconi da Jean-Claude Trichet e Mario Draghi. Secondo il quotidiano di via Solferino l'attuale presidente della Bce e l'uomo che prenderà il suo posto in ottobre hanno inviato due missive a Roma e Madrid, i due fronti caldi della crisi finanziaria, con una serie di suggerimenti per fronteggiare la crisi. Nella comunicazione all'Italia, si legge sul Corriere, "si sollecita l'adozione di misure significative per sostenere la crescita, favorire la liberalizzazione e rilanciare l'occupazione. Fra gli interventi segnalati il principale è l'anticipo al 2013 dell'obiettivo del pareggio di bilancio". "E' una misura già esaminata dal governo - rivela Tamburello - l'aveva suggerita lo stesso Draghi a Berlusconi alla vigilia delle comunicazione del premier in Parlamento, ma poi era stata messa da parte".
Repubblica invece riporta, in un articolo firmato da Federico Rampini, il commento dell'agenzia Dow Jones in cui si legge che "la Bce ha commissariato l'Italia. Trichet governa a Roma su mandato di Francia e Germania". Il quotidiano romano spiega come i governi europei e quello americano abbiano lavorato fino da giovedì per cercare di arginare la crisi. "L'obiettivo - scrive Rampini - è far passare uno scherma familiare a Geithner (il segretario del tesoro Usa), che si fece le ossa al Fmi quando i focolai di crisi erano Thailandia, Argentina, Brasile. Per spegnerli, arrivavano gli esperti del Fmi con i diktat del "Washington Consesus" nelle loro valigette. Commissariamento dei governi inaffidabili, in cambio di aiuti." Secondo Repubblica quindi, il tesoro americano e le cancellerie europee avrebbero delineato il piano per l'Italia, lasciando poi a Von Rompuy e Olli Rehn il compito di "suggerirlo" a Berlusconi, "costringendo il premier italiano alla conferenza stampa". E così, secondo Repubblica, in cambio dell'anticipo del pareggio di bilancio sarebbe arrivata la decisione della Bce di acquistare i titoli di stato italiani.
E sempre da Repubblica arriva, in un'intervista a Roberto Calderoli, un duro attacco alla Banca centrale europea: "Non fa niente per fronteggiare l'assalto della speculazione". Il ministro per la Semplificazione prosegue, sostenendo che la Bce "ha una grossa responsabilità. Non può intervenire solo per controllare l'inflazione attraverso i tassi di interesse". Nell'intervista poi Calderoli sostiene il governo. "Non ci sono alternative. Chiunque in questo momento voglia aprire una crisi - dice - verrà condannato dai cittadini e dalla storia".
Sull'intervento dell'esecutivo l'esponente leghista spiega che "quando si parla di privatizzazioni e di liberalizzazioni siamo tutti d'accordo, la sfida vera sarà abbandonare le legittime posizioni di ciascuno, farla finita con le attività di lobbying". Gli otto punto per affrontare la crisi, spiega il ministro, "devono essere declinati. Il nostro compito sarà portare in Parlamento le proposte che riteniamo piu' utili, oltre che condivise, per far fronte a una situazione gravissima", aggiunge Calderoli. Questo avverra' a settembre, ma "per certe cose, come l'obbligo del pareggio di bilancio da inserire nella Costituzione, ci vuole un po' più di tempo". Tuttavia, spiega, "lavorando sodo a fine mese possiamo arrivare a un decreto legge che contenga misure immediate e concordate con le parti sociali".
Su Libero invece Franco Bechis firma un articolo dal titolo "La Germania ci attacca per dominare l'Europa". Nell'analisi del giornale diretto da Maurizio Belpietro il governo di Angela Merkel avrebbe spinto per indebolire l'Italia, portando Berlusconi a sperare nell'aiuto di Cina o Russia. Il Giornale, edito dalla famiglia Berlusconi, invece punta il dito sui protagonisti della prima Repubblica, da Arnaldo Forlani fino a Bettino Craxi, titolando "Colpa loro se siamo ridotti così".
L'Unità invece ospita un'intervista a Susanna Camusso. Per il segretario generale della Cgil, l'anticipo della manovra è "l’ennesimo disastro. Fino a ieri il governo negava la crisi. Oggi fa due operazioni: risponde agli ordini europei, ribadisce la politica iniqua e conferma la volontà di dividere. Di fatto fa il contrario di quello che ha sollecitato il presidente della Repubblica e il contrario di quanto abbiamochiesto noi al tavolo, dove si puntava sulla crescita"
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Sul Corriere della Sera Stefania Tamburello, infatti, spiega che a spingere verso l'anticipo del pareggio di bilancio sarebbe stata una lettera inviata a Berlusconi da Jean-Claude Trichet e Mario Draghi. Secondo il quotidiano di via Solferino l'attuale presidente della Bce e l'uomo che prenderà il suo posto in ottobre hanno inviato due missive a Roma e Madrid, i due fronti caldi della crisi finanziaria, con una serie di suggerimenti per fronteggiare la crisi. Nella comunicazione all'Italia, si legge sul Corriere, "si sollecita l'adozione di misure significative per sostenere la crescita, favorire la liberalizzazione e rilanciare l'occupazione. Fra gli interventi segnalati il principale è l'anticipo al 2013 dell'obiettivo del pareggio di bilancio". "E' una misura già esaminata dal governo - rivela Tamburello - l'aveva suggerita lo stesso Draghi a Berlusconi alla vigilia delle comunicazione del premier in Parlamento, ma poi era stata messa da parte".
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E sempre da Repubblica arriva, in un'intervista a Roberto Calderoli, un duro attacco alla Banca centrale europea: "Non fa niente per fronteggiare l'assalto della speculazione". Il ministro per la Semplificazione prosegue, sostenendo che la Bce "ha una grossa responsabilità. Non può intervenire solo per controllare l'inflazione attraverso i tassi di interesse". Nell'intervista poi Calderoli sostiene il governo. "Non ci sono alternative. Chiunque in questo momento voglia aprire una crisi - dice - verrà condannato dai cittadini e dalla storia".
Sull'intervento dell'esecutivo l'esponente leghista spiega che "quando si parla di privatizzazioni e di liberalizzazioni siamo tutti d'accordo, la sfida vera sarà abbandonare le legittime posizioni di ciascuno, farla finita con le attività di lobbying". Gli otto punto per affrontare la crisi, spiega il ministro, "devono essere declinati. Il nostro compito sarà portare in Parlamento le proposte che riteniamo piu' utili, oltre che condivise, per far fronte a una situazione gravissima", aggiunge Calderoli. Questo avverra' a settembre, ma "per certe cose, come l'obbligo del pareggio di bilancio da inserire nella Costituzione, ci vuole un po' più di tempo". Tuttavia, spiega, "lavorando sodo a fine mese possiamo arrivare a un decreto legge che contenga misure immediate e concordate con le parti sociali".
Su Libero invece Franco Bechis firma un articolo dal titolo "La Germania ci attacca per dominare l'Europa". Nell'analisi del giornale diretto da Maurizio Belpietro il governo di Angela Merkel avrebbe spinto per indebolire l'Italia, portando Berlusconi a sperare nell'aiuto di Cina o Russia. Il Giornale, edito dalla famiglia Berlusconi, invece punta il dito sui protagonisti della prima Repubblica, da Arnaldo Forlani fino a Bettino Craxi, titolando "Colpa loro se siamo ridotti così".
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