Referendum, centrodestra deluso e arrabbiato online

Politica
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Dai leghisti che mettono sotto processo Silvio Berlusconi e gli stessi leader del Carroccio, ai fan del PdL che chiedono al premier maggiore incisività. Fino ad arrivare ai blogger “rottamatori” che parlano senza mezzi termini di “sconfitta culturale”.

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di Nicola Bruno

Come in occasione delle ultime amministrative ancora una volta i più arrabbiati sono loro: i leghisti. Si grida al cambiamento anche nei forum del popolo azzurro, dove però la leadership di Silvio Berlusconi non è mai messa in discussione. Cresce invece il dissenso tra i più famosi blogger di centrodestra che condannano la totale arrendevolezza di un governo che approva delle leggi importanti e poi non ha il coraggio di difenderle. Ecco come il popolo azzurro e verde ha reagito al risultati elettorali dei quattro referendum.

I LEGHISTI - “Momentaneamente non disponibile”. Il Forum di Radio Padania Libera, da sempre uno dei principali sfogatoi del popolo verde, ancora una volta non è raggiungibile. E così pure per il sito de La Padania: a tarda serata risulta ancora in manutenzione. Ma ai supporter leghisti di certo non mancano le alternative. A cominciare da Facebook. Sul profilo ufficiale di Radio Padania Libera i toni sono più accesi che mai. All’amministratore che si sforza di spiegare che “la Lega Nord non si è volutamente espressa sui referendum evitando appositamente di dare una indicazione di voto”, le reazioni sono a dir poco piccate (“E secondo voi il popolo che messaggio ha mandato a questa classe di politici al governo? In meno di un mese ha detto NO: ci avete stancati”). E il “colpevole” viene presto tirato in ballo: “Il popolo ha detto chiaramente che Berlusca oramai affetto da demenza senile, non ha più la fiducia per cambiare l'italia che merita ben altri personaggi politici”. Preso di mira è anche il profilo ufficiale dell’europarlamentere leghista Matteo Salvini che chiama a raccolta i propri seguaci per l’appuntamento di domenica prossima a Pontida (“Dopo i referendum, a maggior ragione, chi tiene alla Lega e alla sua terra Domenica non può che essere a Pontida. Se esultano Bocchino e Vendola, abbiamo poco da ridere”). Anche qui i commenti della base leghista non sono di certo entusiasti. Anzi è tutto un malumore contro lo stesso Salvini (“Pontida è nostra, Matteo, non tua! Siamo noi che possiamo fare a meno di voi, non il contrario... Hai sbagliato proprio a capire”), contro il ministro Roberto Maroni (“Che ci vengo a fare, a prendere del comunista da qualche cretinotto leghista che ancora sopporta il marone? Ma stiamo scherzando”) e contro lo stesso Bossi (“Mi auguro che a Pontida qualcuno faccia sentire anche le voci critiche. Bisognerebbe avere il coraggio di contestare la politica di Bossi, mettere in discussione la sua gestione sultanesca della Lega). Dello stesso tenore le reazioni sul forum dei giovani padani dove la discussione più attiva ha un titolo inequivocabile: “Berlusconi si deve dimettere”. E così pure i commenti a seguire: “Se questo è un referendum senza colore politico allora io sono nato nello Zambia” scrive l’utente “Padano Convinto”; “Una referendum completamente e indiscutibilmente contro Berlusconi e pregno di significato politico”, ribatte un altro.

IN CASA PDL
- E’ caccia al colpevole anche tra le fila del PdL, nel cui forum ufficiale Spazio Azzurro rimbalzano decine di messaggi in cui la base chiede a gran voce cambiamento (“Visto come è andato anche questo referendum consiglio che Silvio ci dia un segnale forte. Lo stiamo aspettando con trepidazione, altrimenti qui crolla tutto!”). A differenza dei forum leghisti, qui in pochi mettono in dubbio la leadership di Berlusconi (“Presidente se le chiedono di dimettirsi risponda: "quando l'opposizione avrà il suo leader per diventare Presidente del Consiglio fino a quel punto non mi dimetterò”). Anzi, in molti invitano il Cavaliere a mostrare maggior senso di leadership (“Caro Berlusconi ti consiglio più polso verso Tremonti e Bossi, o riforme o elezioni. Però fallo capire agli italiani di chi è l'eventuale colpevole”).

I BLOGGER ROTTAMATORI
- Basta però fare un salto su alcuni dei più famosi blog di centrodestra per trovare analisi molto più spietate. A cominicare da Daw-Blog che, dopo aver chiesto a gran voce le primarie del PdL e aver annunciato un’operazione “rottamazione” simile a quella fatta nel PD da Matteo Renzi, ora pubblica un’analisi impietosa dei risultati del referendum: “Fallimento culturale” recita il titolo di un post in cui il mea culpa è senza se e senza ma (“Si tratta di una batosta, e non nascondiamoci dietro ad un dito: è una batosta pesantissima. (...) E’ una sconfitta culturale. Una disfatta senza precedenti”). Stessi toni su un altro noto blog di destra, Right Nation dove a finire sotto accusa è la totale arrendevolezza del PdL, il cui governo “è stato eletto per fare delle leggi e poi per difenderle. In verità senza troppa convinzione le ha fatte e poi ha alzato bandiera bianca quando un referendum le ha messe in dubbio”. La mancanza di coraggio ha così portato ad una sconfitta ormai annunciata: “Il referendum di questi giorni è la perfetta fotografia del centrodestra moderno: insipido, arrendevole, culturalmente inesistente. Non c'era solo Berlusconi a giocarsi la faccia domenica e lunedì. C'era in ballo un'idea di paese, la competizione nella gestione dei servizi pubblici, la de-ideologizzazione delle politiche energetiche. C'erano cose per cui battersi, uscire allo scoperto, dire chi siamo, dove vogliamo andare e perché”.

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