"Onorevoli Wikileaks": online tutte le spese del Senato

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I radicali lanciano una nuova campagna all'insegna della trasparenza e rendono disponibili sul web i contratti e le convenzioni stipulate da Palazzo Madama. "Adesso tutti possono fare i conti in tasca alla casta", dice il segretario del Partito a Sky.it

di Alberto Giuffrè

"Negli anni passati i conti in tasca alla casta li abbiamo fatti noi, adesso tocca a tutti i cittadini". Mario Staderini, segretario dei Radicali, commenta così la nuova campagna promossa dal suo partito sulla trasparenza delle spese in Parlamento: vengono aggiornati i dati sui consulenti e i collaboratori pubblicati un anno fa, ma soprattutto per la prima volta finiscono online i contratti e le convenzioni stipulati dal Senato negli ultimi anni.

Il nome in codice dell'operazione - "Onorevoli Wikileaks" - sfrutta il successo del sito di Julian Assange ma lo spirito dell'iniziativa affonda nelle radici del partito: "Abbiamo sempre lottato per la trasparenza - prosegue Staderini - fin da quando nel 1970 abbiamo trasmesso senza permesso su Radio Radicale le sedute del Parlamento".

I primi dati sono già disponibili sul sito di Linked Open Data, la società che gratuitamente si è occupata di digitalizzare i documenti cartacei. In uno dei grafici le cifre sono suddivise per settore: dalla ristorazione alla biblioteca passando per il noleggio dei mezzi di trasporto, basta cliccare su una delle fette del grafico per avere accesso ai nomi delle aziende e al valore di ciascun contratto.

"Il nostro lavoro - spiega la deputata Rita Bernardini - deve fare i conti con enormi resistenze. L'anno scorso, ad esempio, il presidente della Camera ha dovuto ordinare ai Questori di darci quello che chiedevamo". E ora una modifica del Regolamento di amministrazione e contabilità della Camera - secondo la parlamentare - renderebbe il traguardo della trasparenza ancora più lontano.

Ma nonostante i paletti normativi alcune spese pazze sono venute fuori: un esempio per tutti lo fa ancora Staderini che denuncia il caso emblematico dell'immobile affittato dal Senato nel 2003 in Largo Toniolo, a Roma. "La locazione - spiega - durerà 18 anni e costerà 271mila euro l'anno, più circa 25 milioni di lavori fatti all'interno dell'edificio. In totale, insomma, verranno spesi 38 milioni di euro per realizzare gli uffici di 40 senatori. Ogni senatore ci costerà dunque 95 mila euro l'anno".

La presentazione della campagna "Onorevoli Wikileaks è anche l'occasione per rilanciare l'iniziativa, in collaborazione con il sito Valigia Blu, dell'"Anagrafe patrimoniale degli eletti e dei nominati" a cui finora hanno aderito solo 50 deputati e una cinquantina di Senatori e che dovrebbe consentire a tutti i cittadini di poter trovare nel web i dati patrimoniali, appunto, relativi ai loro rappresentanti.

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