Un gruppo di giovani del Pdl nel corso della notte ha svegliato il governatore. "Pensano che un'abitazione privata possa essere la protesi della lotta politica". Su Radio Padania: "E' caduto dalla scale ma purtroppo non ha avuto danni permanenti". AUDIO
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Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è stato vittima la notte tra il 29 e il 30 dicembre di molestie compiute presso la sua abitazione, a Terlizzi, da un gruppo di giovani del Pdl, alcuni dei quali sono stati identificati dalle forze dell'ordine. I giovani hanno bussato più volte violentemente nella notte contro la porta della sua abitazione. L'episodio è stato reso noto dallo steso Vendola (guarda il video in alto) in apertura della conferenza stampa di fine anno alla quale si è presentato zoppicando perché, a causa dello spavento subito nella notte, è sceso precipitosamente per le scale cadendo e facendosi male.
Raccontando l'episodio il governatore della Puglia ha spiegato di non aver "trascorso una bella nottata perché giovani del Pdl hanno pensato bene di venire a molestare il Presidente della Regione a casa sua immaginando che un'abitazione privata possa essere una specie di protesi della lotta politica". "E' stata una nottata antipatica ed alcuni giovani sono stati identificati dalle forze dell'ordine - ha aggiunto Vendola - ognuno ha il diritto al sonno e nello spavento notturno sono anche caduto perle scale e per questo mi vedete così claudicante. Ho scelto di vivere nel centro storico del mio Ppaese di fronte al mercato, e non in una villa residenziale separata dal popolo - ha concluso - e penso che continuerò così. Spero che i giovani del Pdl abbiano motivo di imparare le regole della lotta politica".
Affrontando poi la questione dell'accordo siglato tra Fiat e sindacati Vendola ha affermato che "per me non c'è la possibilità che esista la Sinistra se non mette al centro la dignità di chi lavora e il suo diritto, altrimenti non capisco neanche che cosa possa essere la Sinistra fuori da questa dimensione". "Questa vicenda è abbastanza dirimente per quanto mi riguarda, io credo che avere un giudizio di neutralità o addirittura di consenso nel confronti del modello Marchionne - ha detto Vendola - significa essere subalterni ad una trasformazione autoritaria del capitalismo mondiale e nazionale. Se la discussione potesse essere fatta sul merito del ricatto di Marchionne tutti quanti eviteremmo di fare ideologia".
Siccome quel ricatto - sostiene Vendola - "si sostanzia della perdita di diritti fondamentali da parte dei lavoratori talvolta persino con provvedimenti odiosi, si tratta della perdita di un ombrello importante come il contratto collettivo nazionale di lavoro, della perdita del diritto di sciopero, e della perdita di una dimensione sociale della propria dimensione nell'apparato produttivo, io credo che bisogna reagire con forza, non è mica una questione delle relazioni sociali: è una questione della democrazia nel nostro Paese". "La democrazia nel nostro Paese - ha aggiunto Vendola - è cresciuta e si è consolidata grazie all'apporto delle lotte operaie dei lavoratori e delle lavoratrici che nel corso di 100 anni hanno strappato diritti, il diritto a potersi ammalare quando si è operai di fabbrica, il diritto ad avere una pausa di mensa, il diritto ad essere considerato un essere umano e non un bullone". "La modernità di Marchionne - ha concluso Vendola - assomiglia molto al film 'Tempi moderni' di Chaplin, cioè si prevede la regressione dell'operaio alla dimensione del bullone dentro la catena di montaggio. Io la considero inaccettabile".
Le ironie di Radio Padania - Sulla Radio dell Carroccio la notizia è stata commentata da Marco Pinti, consigliere della provincia di Varese della Lega. "Ho appena sentito al telegiornale che Nichi Vendola è stato svegliato nel cuore della notte da alcuni manifestanti del Pdl ed è caduto dalle scale. Purtroppo non ha avuto danni permanenti", ha detto sghignazzante.
Ascolta l'audio dal blog di Daniele Senesi
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Raccontando l'episodio il governatore della Puglia ha spiegato di non aver "trascorso una bella nottata perché giovani del Pdl hanno pensato bene di venire a molestare il Presidente della Regione a casa sua immaginando che un'abitazione privata possa essere una specie di protesi della lotta politica". "E' stata una nottata antipatica ed alcuni giovani sono stati identificati dalle forze dell'ordine - ha aggiunto Vendola - ognuno ha il diritto al sonno e nello spavento notturno sono anche caduto perle scale e per questo mi vedete così claudicante. Ho scelto di vivere nel centro storico del mio Ppaese di fronte al mercato, e non in una villa residenziale separata dal popolo - ha concluso - e penso che continuerò così. Spero che i giovani del Pdl abbiano motivo di imparare le regole della lotta politica".
Affrontando poi la questione dell'accordo siglato tra Fiat e sindacati Vendola ha affermato che "per me non c'è la possibilità che esista la Sinistra se non mette al centro la dignità di chi lavora e il suo diritto, altrimenti non capisco neanche che cosa possa essere la Sinistra fuori da questa dimensione". "Questa vicenda è abbastanza dirimente per quanto mi riguarda, io credo che avere un giudizio di neutralità o addirittura di consenso nel confronti del modello Marchionne - ha detto Vendola - significa essere subalterni ad una trasformazione autoritaria del capitalismo mondiale e nazionale. Se la discussione potesse essere fatta sul merito del ricatto di Marchionne tutti quanti eviteremmo di fare ideologia".
Siccome quel ricatto - sostiene Vendola - "si sostanzia della perdita di diritti fondamentali da parte dei lavoratori talvolta persino con provvedimenti odiosi, si tratta della perdita di un ombrello importante come il contratto collettivo nazionale di lavoro, della perdita del diritto di sciopero, e della perdita di una dimensione sociale della propria dimensione nell'apparato produttivo, io credo che bisogna reagire con forza, non è mica una questione delle relazioni sociali: è una questione della democrazia nel nostro Paese". "La democrazia nel nostro Paese - ha aggiunto Vendola - è cresciuta e si è consolidata grazie all'apporto delle lotte operaie dei lavoratori e delle lavoratrici che nel corso di 100 anni hanno strappato diritti, il diritto a potersi ammalare quando si è operai di fabbrica, il diritto ad avere una pausa di mensa, il diritto ad essere considerato un essere umano e non un bullone". "La modernità di Marchionne - ha concluso Vendola - assomiglia molto al film 'Tempi moderni' di Chaplin, cioè si prevede la regressione dell'operaio alla dimensione del bullone dentro la catena di montaggio. Io la considero inaccettabile".
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