
Il leader dell'Idv nel suo intervento alla Camera in occasione del voto di sfiducia annuncia la fine dell' "impero di cartapesta" del premier e aggiunge: "Gli italiani si vergognano del proprio presidente del Consiglio"
Guarda anche:
Voto di fiducia: tutti i possibili scenari
Berlusconi: i giorni della (s)fiducia. L'ALBUM FOTOGRAFICO
Traditori e pentimenti. Quando un sol voto decide il governo
"Oggi finalmente inizia la fine del suo impero di cartapesta, qualunque sia il risultato numerico del voto di fiducia che otterrà, qualunque sia il voto che ha comprato, un dato è certo: lei non ha più quella maggioranza politica che le permette di governare, lei è arrivato al capolinea della sua esperienza politica". Così ha apostrofato Silvio Berlusconi il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, nel proprio intervento alla Camera in occasione del voto di fiducia al governo. "Non le rimane - a continuato Di Pietro - che rassegnarsi al suo destino, consegnarsi cioè alla magistratura e come un Noriega qualsiasi farsi giudicare. Questo si aspettano i cittadini che in questi anni non si sono fatti infinocchiare dalla sua propaganda fascista".
"Lei si è messo a fare politica non certo per servire il Paese, ma solo i suoi affari personali, soprattutto quelli giudiziari - ha detto ancora Di Pietro, dopo che Berlusconi era 'fuggito' dall'aula per non sentire il suo intervento -. Lei pensa di cavarsela con il solito ritornello: sono tutti comunisti, ma non è così. L'altro giorno fuori di qui c'erano gli imprenditori e le loro associazioni di categoria a protestare contro di lei per essere stati presi in giro. Lei dice anche di essere il leader più popolare del mondo, è vero: ne parlano tutti all'estero. Ma proprio per questo noi ci vergognamo di lei, ci vergognamo di avere un presidente del Consiglio che all'estero viene irriso, trattato come un buffone di corte, ci vergognamo di quel presidente del Consiglio che telefona alle questure per segnalare che Ruby è la nipote di Mubarak, che considera Putin un dono di Dio, che ritiene Gheddafi un leader della libertà".
"Ci vergognamo di un presidente del Consiglio che compra con promesse da marinaio e forse a suon di 'bigliettoni' i deputati dell'opposizione per avere la maggioranza, approfittando della loro debolezza esistenziale. Lei è moralmente riprovevole, perché comprando il voto di alcuni parlamentari ha violentato la Costituzione e umiliato il ruolo del Parlamento. Lei ieri ha descritto un Paese che non c'è - ha concluso il leader Idv riferendosi al discorso del premier per chiedere la fiducia -. Ha parlato di 100 miliardi di euro per rilanciare l'economia del Paese, ma chi li ha visti? Il Paese reale si trova in una situazione completamente diversa, fuori di qui ogni giorno ci sono persone di ogni categoria sociale che protestano. Ieri mattina c'erano addirittura i poliziotti, che sono stanchi di pagarsi pure la benzina per correre dietro ai delinquenti, oggi ci sono migliaia di docenti e studenti, che non sono delinquenti per il solo fatto che protestano, ma sono giovani disperati cui avete tolto anche il futuro. Ci sono i tanti lavoratori senza contratto, i cittadini dell'Aquila, terremotati due volte, tante persone bisognose cui avete tolto la solidarietà. Questo è un Paese delle banane diverso dal Paese delle meraviglie che lei descrive. Prima se ne va, Signor presidente, meglio è".
Bday, tutti i video della due giorni decisiva per le sorti del governo