Il governatore della Puglia chiude il primo congresso di Sinistra Ecologia e Libertà. "Il mondo non è quello spazio immobiliare che va da Montecarlo ad Antigua". GUARDA TUTTO L'INTERVENTO
(in fondo all'articolo tutti i video con l'intervento di Nichi Vendola)
"C'eravamo smarriti e oggi ci siamo ritrovati", per dimostrare che esiste "un'Italia migliore". Questo il senso del discorso di chiusura di Nichi Vendola al congresso fondativo di Sinistra Ecologia e Libertà al Teatro Saschall di Firenze. "Non sarò il presidente di un piccolo partito - assicura - ma di una grande speranza".
Per il governatore della Puglia, eletto presidente di Sel all'unanimità da oltre 1.500 delegati, da oggi "si riapre la partita" (come recita lo slogan dell'assise) per realizzare una innovativa alleanza delle opposizioni che sia in grado di battere non solo il governo Berlusconi ma, più in generale, i modelli che esso incarna.
I giochi si possono riaprire, "ascoltando tutti", e tenendo comunque presente il cammino che si vuole imprimere alla nuova sinistra. Per questo sono necessarie alcune precisazioni: sulla linea dei Democratici; sul rapporto con la Chiesa e il mondo cattolico, sul welfare, sul lavoro e sulla cultura.
Il leader di Sel vuole una risposta da Pier Luigi Bersani sull'ipotesi di un "governo tecnico". "Va benissimo", osserva Vendola, un esecutivo a tempo per la riforma della legge elettorale; ma sia ben chiaro che Sel non sarà d'accordo invece se dovesse prevalere l'ipotesi di un governo che faccia anche delle riforme economiche. "Queste non sono neutre - avverte il presidente della Puglia - ma contengono elementi squisitamente politici"; quindi è difficile pensare di farle "assieme al centrodestra di Tremonti e Berlusconi", che considera gli stanziamenti per la cultura "una spesa parassitaria" e che trasforma il mondo "in uno spazio immobiliare che va da Antigua a Montecarlo".
Il neopresidente di Sinistra Ecologia e Libertà insiste, da cattolico, anche sul dialogo con la Chiesa mettendo in guardia da qualunque "vecchio e superato anticlericalismo", lanciando forse cosi' un ponte verso le posizioni centriste. E lo fa anche quando, parlando della "piazza" della Fiom, osserva che Aldo Moro l'avrebbe "considerata una risorsa".
I giochi si apriranno, e' l'opinione di Vendola, con una sinistra che sia in grado di denunciare la situazione dei lavoratori, della "globalizzazione che si mangia il lavoro, del modello Marchionne" che a Pomigliano d'Arco e altrove ripropone la vecchia catena di montaggio "che spezza il fisico e le ossa".
Non ultima la definizione stessa del soggetto politico Sel: "Sinistra, e poi anche Ecologia e Libertà, due termini questi ultimi che non sono necessariamente di sinistra". Di qui - è la conclusione di Vendola seguita da applausi sotto le note di "Bella ciao" - il battersi "per un mondo nuovo per far vivere alla politica una grande speranza".
Le reazioni non si sono fatte aspettare. Con qualche sorpresa. Se infatti ne canta le lodi l'ex dc Rotondi, fedelissimo di Berlusconi ("E' il migliore avversario che potremmo avere, così serio che non c'è manco da disperarsi se ci batte"), a criticarlo sono coloro che militano nell'opposizione. Giorgio Merlo, Pd, lo accusa di "recitare troppe parti in commedia" (dalla Fiom fino ad Aldo Moro) e di risultare "comico e patetico". Matteo Renzi, sindaco Pd di Firenze, pur definendo "appassionante" l'intervento, lo vede "schiacciato" sulla Cgil. L'Udc, con Maurizio Ronconi, appare poco affascinato dai richiami cattolici. "Meglio una sinistra plurale e disarticolata - chiosa invece il Psi Bobo Craxi - di una che rispolvera pulsioni cattocomuniste e 'cicaleggi' con destre reazionarie e giustizialiste". Contro anche i radicali, che rimproverano a Vendola di aver taciuto su Ior e 8 per mille.
Ma non mancano gli elogi. Anche nel Pd. Con Vendola ci sono Vincenzo Vita e un entusiasta Ignazio Marino. E', dice quest'ultimo, una persona "straordinaria" e un alleato naturale nella battaglia su unioni civili e testamento biologico. Area Democratica, con Di Giovan Paolo, saluta le "significative novità' di Vendola che dimostrano "che in futuro un unico soggetto politico di tutte le forze progressiste è possibile".
I video con il discorso di Nichi Vendola:
"C'eravamo smarriti e oggi ci siamo ritrovati", per dimostrare che esiste "un'Italia migliore". Questo il senso del discorso di chiusura di Nichi Vendola al congresso fondativo di Sinistra Ecologia e Libertà al Teatro Saschall di Firenze. "Non sarò il presidente di un piccolo partito - assicura - ma di una grande speranza".
Per il governatore della Puglia, eletto presidente di Sel all'unanimità da oltre 1.500 delegati, da oggi "si riapre la partita" (come recita lo slogan dell'assise) per realizzare una innovativa alleanza delle opposizioni che sia in grado di battere non solo il governo Berlusconi ma, più in generale, i modelli che esso incarna.
I giochi si possono riaprire, "ascoltando tutti", e tenendo comunque presente il cammino che si vuole imprimere alla nuova sinistra. Per questo sono necessarie alcune precisazioni: sulla linea dei Democratici; sul rapporto con la Chiesa e il mondo cattolico, sul welfare, sul lavoro e sulla cultura.
Il leader di Sel vuole una risposta da Pier Luigi Bersani sull'ipotesi di un "governo tecnico". "Va benissimo", osserva Vendola, un esecutivo a tempo per la riforma della legge elettorale; ma sia ben chiaro che Sel non sarà d'accordo invece se dovesse prevalere l'ipotesi di un governo che faccia anche delle riforme economiche. "Queste non sono neutre - avverte il presidente della Puglia - ma contengono elementi squisitamente politici"; quindi è difficile pensare di farle "assieme al centrodestra di Tremonti e Berlusconi", che considera gli stanziamenti per la cultura "una spesa parassitaria" e che trasforma il mondo "in uno spazio immobiliare che va da Antigua a Montecarlo".
Il neopresidente di Sinistra Ecologia e Libertà insiste, da cattolico, anche sul dialogo con la Chiesa mettendo in guardia da qualunque "vecchio e superato anticlericalismo", lanciando forse cosi' un ponte verso le posizioni centriste. E lo fa anche quando, parlando della "piazza" della Fiom, osserva che Aldo Moro l'avrebbe "considerata una risorsa".
I giochi si apriranno, e' l'opinione di Vendola, con una sinistra che sia in grado di denunciare la situazione dei lavoratori, della "globalizzazione che si mangia il lavoro, del modello Marchionne" che a Pomigliano d'Arco e altrove ripropone la vecchia catena di montaggio "che spezza il fisico e le ossa".
Non ultima la definizione stessa del soggetto politico Sel: "Sinistra, e poi anche Ecologia e Libertà, due termini questi ultimi che non sono necessariamente di sinistra". Di qui - è la conclusione di Vendola seguita da applausi sotto le note di "Bella ciao" - il battersi "per un mondo nuovo per far vivere alla politica una grande speranza".
Le reazioni non si sono fatte aspettare. Con qualche sorpresa. Se infatti ne canta le lodi l'ex dc Rotondi, fedelissimo di Berlusconi ("E' il migliore avversario che potremmo avere, così serio che non c'è manco da disperarsi se ci batte"), a criticarlo sono coloro che militano nell'opposizione. Giorgio Merlo, Pd, lo accusa di "recitare troppe parti in commedia" (dalla Fiom fino ad Aldo Moro) e di risultare "comico e patetico". Matteo Renzi, sindaco Pd di Firenze, pur definendo "appassionante" l'intervento, lo vede "schiacciato" sulla Cgil. L'Udc, con Maurizio Ronconi, appare poco affascinato dai richiami cattolici. "Meglio una sinistra plurale e disarticolata - chiosa invece il Psi Bobo Craxi - di una che rispolvera pulsioni cattocomuniste e 'cicaleggi' con destre reazionarie e giustizialiste". Contro anche i radicali, che rimproverano a Vendola di aver taciuto su Ior e 8 per mille.
Ma non mancano gli elogi. Anche nel Pd. Con Vendola ci sono Vincenzo Vita e un entusiasta Ignazio Marino. E', dice quest'ultimo, una persona "straordinaria" e un alleato naturale nella battaglia su unioni civili e testamento biologico. Area Democratica, con Di Giovan Paolo, saluta le "significative novità' di Vendola che dimostrano "che in futuro un unico soggetto politico di tutte le forze progressiste è possibile".
I video con il discorso di Nichi Vendola: