Berlusconi: subito riforma della giustizia (e del partito)

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Il premier assicura che il progetto presentato dal ministro Alfano sarà discusso entro la prossima settimana nel Consiglio dei ministri. Dopo le divisioni dei giorni scorsi, approvato intanto il regolamento del Pdl. LA RASSEGNA STAMPA

"Riforma della giustizia subito": è questo il titolo di diversi quotidiani di oggi 21 ottobre 2010, che aprono sulla accelerazione del premier.
Per Berlusconi, l'articolato presentato dal ministro Alfano è "praticamente completato" e sarà discusso nel Consiglio dei ministri la prossima settimana. Il premier si è detto certo inoltre che "Fini non romperà adesso: la maggioranza del suo gruppo non voterà mai contro di me".
Ma i giornali danno anche il resoconto della riunione del Pdl che ha affrontato la riorganizzazione partito, dopo le critiche di Berlusconi stesso e le divisioni emerse nei giorni scorsi tra alcuni suoi dirigenti.
Secondo diversi resoconti, Berlusconi avrebbe detto che gli "errori" commessi riguarderebbero solo la scissione dei finiani, poi si sarebbe appellato affinché si lavori unitariamente per realizzare i cinque punti programmatici del governo.
E a proposito del partito ha definito un "progetto entusiasmante" "i team della libertà" grazie ai quali il Pdl - ne è convinto il premier - si radicherà nel territorio.

Approvata bozza del partito - La bozza del regolamento del partito, presentata dai coordinatori e approvata all'unanimità, ha evitato un voto che avrebbe potuto evidenziare posizioni diverse. Gli attuali tre coordinatori nazionali (Sandro Bondi "si dice orgoglioso" di far parte di un partito che sa superare le origini dei propri scritti) e i ministri di "Liberamente" come Mariastella Gelmini e Franco Frattini, parlano di una riunione "molto positiva".
Una soluzione che deve aver lasciato soddisfatto anche Berlusconi, la cui avversione verso un partito di tesserati è stata in parte accontentata visto che gli iscritti parteciperanno solo alla nomina dei coordinatori provinciali e comunali. Modificato invece solo parzialmente l'art. 6 che diciplina, tra l'altro, l'elezione dei coordinatori regionali: saranno indicati dagli eletti, restando al presidente l'ultima parola, ma solo se non otterranno almeno il 75% dei consensi.

Bersani annuncia barricate - Sul Lodo Alfano, intanto, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani annuncia barricate e l'intenzione di sostenere il referendum contro il ddl, per il quale l'Idv di Antonio Di Pietro sta da tempo raccogliendo le firme.

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