Divisi maggioranze e opposizione sul disegno di legge, ma anche all'interno del Pdl non si trova ancora un punto di accordo tra finiani e berlusconiani
Direttori dei media compatti contro il ddl: TUTTI GLI INTERVENTI
LO SPECIALE DDL INTERCETTAZIONI
Posizioni sempre distanti tra maggioranza e opposizione sul delicato tema intercettazioni, in vista della ripresa dell'esame del provvedimento in commissione al Senato la prossima settimana. In giornata è prevista una riunione della consulta giuridica del Pdl, presieduta da Nicolò Ghedini, mentre per martedì mattina è prevista la convocazione dell'ufficio di presidenza del partito, per mettere i paletti finali sull'argomento, anche a fronte dei ripetuti distinguo da parte dei finiani.
Sul fronte di una possibile mediazione si schiera il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi: "Come auspicato dal Presidente della Repubblica, Napolitano, e dal presidente del Senato, Schifani, un tentativo di mediazione è possibile. Il ddl intercettazioni non deve essere un campo di battaglia, ma una prova di responsabilità della classe politica. L'opposizione colga l'essenza dell'invito delle più alte cariche dello Stato". Da parte suo Italo Bocchino aggiunge che "i suggerimenti che abbiamo offerto al Pdl sono ormai un patrimonio comune del partito, siamo convinti che nelle prossime ore si possa giugnere a un testo condiviso"
Dall'opposizione Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama, sottolinea l'ultimo punto critico emerso: non si "giustifica la permanenza di questa norma relativa al segreto di Stato, cioè a una materia delicatissima che va eventualmente approfondita in altra sede e in altro contesto nel provvedimento riguardante le intercettazioni". Drastico ilcapogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi: "Nessun accordo è possibile sul ddl intercettazioni. Una legge bavaglio che censura l'informazione e favorisce le mafie. L'Italia dei valori non farà sconti e continuerà nella sua battaglia per difendere la l'articolo 21 della Costituzione e la sicurezza dei cittadini. Non accetteremo compromessi su una legge pessima, che non può essere emendata".
LO SPECIALE DDL INTERCETTAZIONI
Posizioni sempre distanti tra maggioranza e opposizione sul delicato tema intercettazioni, in vista della ripresa dell'esame del provvedimento in commissione al Senato la prossima settimana. In giornata è prevista una riunione della consulta giuridica del Pdl, presieduta da Nicolò Ghedini, mentre per martedì mattina è prevista la convocazione dell'ufficio di presidenza del partito, per mettere i paletti finali sull'argomento, anche a fronte dei ripetuti distinguo da parte dei finiani.
Sul fronte di una possibile mediazione si schiera il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi: "Come auspicato dal Presidente della Repubblica, Napolitano, e dal presidente del Senato, Schifani, un tentativo di mediazione è possibile. Il ddl intercettazioni non deve essere un campo di battaglia, ma una prova di responsabilità della classe politica. L'opposizione colga l'essenza dell'invito delle più alte cariche dello Stato". Da parte suo Italo Bocchino aggiunge che "i suggerimenti che abbiamo offerto al Pdl sono ormai un patrimonio comune del partito, siamo convinti che nelle prossime ore si possa giugnere a un testo condiviso"
Dall'opposizione Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama, sottolinea l'ultimo punto critico emerso: non si "giustifica la permanenza di questa norma relativa al segreto di Stato, cioè a una materia delicatissima che va eventualmente approfondita in altra sede e in altro contesto nel provvedimento riguardante le intercettazioni". Drastico ilcapogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi: "Nessun accordo è possibile sul ddl intercettazioni. Una legge bavaglio che censura l'informazione e favorisce le mafie. L'Italia dei valori non farà sconti e continuerà nella sua battaglia per difendere la l'articolo 21 della Costituzione e la sicurezza dei cittadini. Non accetteremo compromessi su una legge pessima, che non può essere emendata".