Durante la prima sessione dei lavori del summit di Washington è intervenuto anche il cavaliere, che ha annunciato, tra l'altro, la nascita di una scuola di formazione internazionale per la sicurezza atomica nel nostro Paese
L'Italia intende tornare alla produzione di energia atomica per uso civile. E' questo il concetto cardine, intorno al quale s'è imperniato l'intervento di Silvio Berlusconi durante la prima sessione dei lavori del summit di Washington sulla sicurezza nucleare. Rilevando che dopo "il disastro di Chernobyl un referendum popolare aveva deciso la chiusura e lo smantellamento degli impianti" esistenti in Italia, il cavaliere ha affermato che "25 anni dopo il mio governo ha potuto approvare un nuovo programma di costruzione di centrali".
Contemporaneamente Berlusconi, però, non ha omesso d'evidenziare che si è "consapevoli dei pericoli per il rischio della diversione dei materiali nucleari per finalità illegittime". Per questo motivo il premier ha notificato la decisione, "prima ancora di partire con i lavori di costruzione delle centrali, di creare una Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare con competenze in campo di protezione fisica degli impianti e dei materiali radioattivi". Oltre a quest'iniziativa Berlusconi ha anche annunciato la creazione di una "Scuola per la sicurezza nucleare per la formazione di personale proveniente da Paesi emergenti, che sempre più si avviano all'utilizzo di questa nuova fonte di energia".
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Contemporaneamente Berlusconi, però, non ha omesso d'evidenziare che si è "consapevoli dei pericoli per il rischio della diversione dei materiali nucleari per finalità illegittime". Per questo motivo il premier ha notificato la decisione, "prima ancora di partire con i lavori di costruzione delle centrali, di creare una Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare con competenze in campo di protezione fisica degli impianti e dei materiali radioattivi". Oltre a quest'iniziativa Berlusconi ha anche annunciato la creazione di una "Scuola per la sicurezza nucleare per la formazione di personale proveniente da Paesi emergenti, che sempre più si avviano all'utilizzo di questa nuova fonte di energia".
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