Napolitano riceve un primo testo da Calderoli. Il presidente del Consiglio: iniziativa personale. Il presidente della Repubblica avverte: serve larga condivisione. Il premier ai centristi: pronti a un vostro ritorno. Bersani:confronto in Parlamento
La Lega accelera sulle riforme costituzionali ma Berlusconi torna al centro della partita aprendo al Pd e dicendosi pronto ad incontrare Bersani. Dopo la cena di ieri ad Arcore, il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, è salito oggi al Quirinale e ha consegnato al presidente della Repubblica una prima bozza contenente i cardini della riforma della maggioranza. Linee guida condivise nel centrodestra ma sulle quali, spiega il premier Silvio Berlusconi, non è bene accelerare prima di un confronto con i partiti.
Il premier ha sottolineato come la bozza Calderoli sia frutto di quanto emerso ieri durante l’incontro di Arcore, spiegando però che la scelta di Calderoli di salire al Colle sia stata una decisione autonoma. Tanto più che il Capo dello Stato ribadisce la necessità di cercare “la più larga condivisione in Parlamento” su un argomento come questo, complesso e delicato.
Il Carroccio accelera ma in ogni caso viene confermato da più parti nel centrodestra che la maggioranza avrebbe trovato una prima intesa, che vedrebbe favorevole anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, su almeno tre linee guida delle riforme: il semi-presidenzialismo, la riduzione del numero dei parlamentari e la fine del bicameralismo perfetto con il Senato federale. Punti contenuti nella bozza messa a punto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli e consegnata a Napolitano con una iniziativa che, però, il premier definisce autonoma da parte del leghista. Ma la convergenza potrebbe essere più ampia e coinvolgere tutto l’arco parlamentare. Berlusconi si è detto disponibile a collaborare con Pd e Udc.
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Il Carroccio accelera ma in ogni caso viene confermato da più parti nel centrodestra che la maggioranza avrebbe trovato una prima intesa, che vedrebbe favorevole anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, su almeno tre linee guida delle riforme: il semi-presidenzialismo, la riduzione del numero dei parlamentari e la fine del bicameralismo perfetto con il Senato federale. Punti contenuti nella bozza messa a punto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli e consegnata a Napolitano con una iniziativa che, però, il premier definisce autonoma da parte del leghista. Ma la convergenza potrebbe essere più ampia e coinvolgere tutto l’arco parlamentare. Berlusconi si è detto disponibile a collaborare con Pd e Udc.
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