Regionali, Bossi: al Nord sorpasseremo il Pdl

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Lo ha detto il leader della Lega a SKY TG24, precisando: "Berlusconi non è preoccupato, anzi". E sull’appello della Cei a votare in difesa dei valori etici: “La Bonino è un’abortista, una sua eventuale vittoria preoccupa la Chiesa”. GUARDA L'INTERVISTA

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“Il Vaticano ha la Bonino nel Lazio. E’ un’abortista estremista. E’ chiaro che se vincesse la Chiesa avrebbe di che preoccuparsi”. Così il leader della Lega Nord commenta l’invito della Cei a votare i candidati che in tema di bioetica hanno posizioni vicine alla Chiesa in un’intervista a SKY TG24.
Ieri, la stessa Emma Bonino, nel faccia a faccia con Renata Polverini su SKY TG24 (GUARDA QUI TUTTI I VIDEO), aveva replicato: "La 194 non è competenza regionale e questo dovrebbe saperlo anche il signor Bagnasco".

Nella lunga intervista il Senatur ha parlato del pericolo astensionismo alle prossime elezioni amministrative: “La domanda che tutti si pongono è chi danneggerà l'astensionismo. Oggi, l'astensionismo è meno certo rispetto a qualche settimana fa. Non sono un mago ma la sinistra può essere danneggiata perché i suoi votanti possono essere stanchi di vedere non propositiva ma sempre contro e che non porta a casa mai nulla". E lancia un appello: "Bisogna andare alle urne. Sono elezioni assolutamente politiche. Chi vuole le riforme vota la Lega".

Il leader del Carroccio avanza qualche previsione. "Andiamo bene. Penso soprattutto al Veneto e al Piemonte dove dovremmo passare. Otterremo un grande risultato in Lombardia". Per Bossi il sorpasso della Lega sul Pdl in alcune regioni del Nord "è una cosa abbastanza logica, ma non preoccupa Berlusconi, anzi. Noi siamo una forza stabilizzatrice" nella coalizione.
Quanto alle regioni rosse "speriamo di prendere i voti. Non sono andato a fare campagna elettorale e questo conta. Sono andato ovunque ma non nelle regioni rosse, spero che anche senza di me arrivino i voti".

Sul tema riforme dice: "Noi siamo alleati fedeli del Pdl. Logicamente chiediamo il sostengo del Pdl alle riforme. Berlusconi ha mantenuto la parola e noi manteniamo la nostra con lui. Inizieremo da quello che si può fare. Io comincerei dal decreto attuativo del federalismo fiscale. In ogni caso faremo un progetto, un programma, un percorso". Quanto al presidenzialismo "quando si fanno riforme e si modifica la Costituzione, dentro si può inserire" molto. "Se il Paese da centralista diventa federalista - spiega - il presidenzialismo non è un pericolo. Ma si andrebbe a sbattere contro la resistenza accanita della sinistra. Vediamo cosa dice il leader del Pdl che è Berlusconi e non Fini".

Sulle distanze tra il presidente della Camera e il Carroccio sulle politiche dell’immigrazione: “Vedremo i risultati elettorali. Serviranno anche a far capire chi aveva ragione". Quanto ai continui attacchi del premier alle toghe: "Berlusconi forse la magistratura l'ha chiamata in causa troppe volte ma c'è il maledetto vizio di controllare il telefono" per il quale "è necessaria una motivazione forte".

Nella lunga intervista il leader del Carroccio parla anche con dell’opposizione. “Con tutto l'abbaiare che fa è difficile sedersi a parlare con Di Pietro. Ha troppa rabbia e troppa ira contro Berlusconi". Berlusconi "avrà le sue colpe ma tutto sommato - aggiunge – è leader eletto democraticamente e va rispettato". Senza Di Pietro - conclude - la sinistra sarebbe in grossa difficoltà ".

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