L'esposto era partito dai radicali e ipotizzava il reato di falso ideologico. Ma secondo il procuratore aggiunti Edmondo Bruti Liberati il reato non sussiste.
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Almeno sul fronte dell'inchiesta sulle presunte firme false il Pdl lombardo può tirare un sospiro di sollievo. Il procuratore aggiunto di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha infatti deciso di archiviare l'inchiesta nata in seguito alla presentazione di un esposto da parte dei radicali. Secondo il magistrato le omissioni e i problemi che, per ora, stanno costando la candidatura a Roberto Formigoni, non integrano il reato di falso ideologico ipotizzato dai radicali.
Il fascicolo è stato aperto stamani a carico di ignoti per falso ideologico, sulla base dei tre esposti presentati dai Radicali lunedì scorso e ieri. Nel giro di poche ore dall'apertura, Edmondo Bruti Liberati, ha formulato la richiesta di archiviazione, perchè, come ha spiegato lui stesso, le omissioni rilevate sia nell' autenticazione delle firme della lista di Roberto Formigoni, sia in quella di Filippo Penati, non integrano il reato di falso ideologico. In particolare, il procuratore aggiunto ha spiegato che, dopo l'apertura del fascicolo, è stato richiesto alla Corte d'appello di Milano di trasmettere alla Procura le due decisioni, prese lunedì e mercoledì scorso, che hanno escluso dalle elezioni regionali la lista di Formigoni.
Dopo un controllo dei provvedimenti, la Procura ha rilevato "omissioni di elementi nell'atto pubblico", ossia nelle liste presentate, ovvero la mancanza di elementi di autenticazione delle firme, come la data, la firma del pubblico ufficiale, il luogo e la qualifica del pubblico ufficiale. Omissioni che sono state verificate sia nella lista di Formigoni, sia in quella di Penati, che però è stata ammessa dall'ufficio elettorale della Corte d'appello, perché aveva un numero di firme valide superiore al quorum di 3.500.
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Il fascicolo è stato aperto stamani a carico di ignoti per falso ideologico, sulla base dei tre esposti presentati dai Radicali lunedì scorso e ieri. Nel giro di poche ore dall'apertura, Edmondo Bruti Liberati, ha formulato la richiesta di archiviazione, perchè, come ha spiegato lui stesso, le omissioni rilevate sia nell' autenticazione delle firme della lista di Roberto Formigoni, sia in quella di Filippo Penati, non integrano il reato di falso ideologico. In particolare, il procuratore aggiunto ha spiegato che, dopo l'apertura del fascicolo, è stato richiesto alla Corte d'appello di Milano di trasmettere alla Procura le due decisioni, prese lunedì e mercoledì scorso, che hanno escluso dalle elezioni regionali la lista di Formigoni.
Dopo un controllo dei provvedimenti, la Procura ha rilevato "omissioni di elementi nell'atto pubblico", ossia nelle liste presentate, ovvero la mancanza di elementi di autenticazione delle firme, come la data, la firma del pubblico ufficiale, il luogo e la qualifica del pubblico ufficiale. Omissioni che sono state verificate sia nella lista di Formigoni, sia in quella di Penati, che però è stata ammessa dall'ufficio elettorale della Corte d'appello, perché aveva un numero di firme valide superiore al quorum di 3.500.
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