Il sottosegretario all'Economia e coordinatore del Pdl nella Regione Campania è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ad esprimersi definitivamente sarà ora l'aula di Montecitorio
La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha respinto la richiesta di arresto, avanzata dal gip del tribunale penale di Napoli, nei confronti del sottosegretario all'Economia e coordinatore del Pdl, Nicola Cosentino, per concorso esterno in associazione mafiosa.
I no all'arresto sono stati 11, i sì all'arresto sono stati 6, un astenuto.
La maggioranza ha votato compatta, mentre nell'opposizione ci sono stati alcuni distinguo.
Il Pd ha votato a favore della richiesta di custodia catuelare, ad eccezione dell'esponente radicale Maurizio Turco che si è astenuto e che presenterà una relazione di minoranza in aula. Turco si è detto contrario alla richiesta di arresto per Cosentino, ma con motivizoni diverse da quelle di Pdl e Lega. Nell'Udc un voto a favore dell'arresto, quello di Pierluigi Mantini, mentre contrario è dichiarato in sede di voto il suo collega di partito Domenico Zinzi.
Alla votazione ha partecipato anche il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti, favorevole alla richiesta avanzata dai magistrati campani.
La proposta della Giunta sarà al vaglio dell'assemblea di Motecitorio e dovrebbe approdare in aula entro il 10 dicembre prossimo. Oltre a quella di Maurizio Turco, saranno tre le relazioni di minoranza, che si affiancheranno a quella di maggioranza: una rappresenterà l'esponente dell'Italia dei valori Federico Palomba, la seconda sarà quella dell'Udc Mantini, la terza quella della componente del Pd della Giunta, Marilena Samperi.
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