Il Pd è disponibile al confronto sulle riforme, purché si svolga in Parlamento e non si parli di leggi mirate a salvare Berlusconi. Dissenso di Marini ma Franceschini prende le distanze
Vertice tripartito con Bindi presidente, Bersani segretario e Letta vicesegretario, il Pd sembra ripartire come partito popolare e riformista, impegnato a lavorare per costruire l'alternativa di governo a Berlusconi. Ma, come ha rilevato Bersani, in un clima di pieno confronto, sia pur in Parlamento, sulle riforme istituzionali, comprese quelle della giustizia e del federalismo. Disponibilità apprezzata da Casini e rilanciata da Rosy Bindi. Restano però i malumori di una parte degli ex popolari, capeggiati da Franco Marini, che ha lamentato una scarsa rappresentanza della sua area. Pronta la reazione, non scevra da toni plateali, di Dario Franceschini che, prossimo capogruppo alla Camera, ha preso le distanze dal suo ormai ex grande sponsor.