Il presidente della Repubblica interviene durante una cerimonia al Colle con i nuovi Cavalieri del lavoro: "Occorrono in Italia riforme da troppo tempo rinviate". Poi il monito: "Contrasti esasperati compromettono il futuro"
Si registrano "segnali incoraggianti di ripresa ma non possiamo esprimere facile ottimismo, dobbiamo guardare pacatamente alle prospettive più vicine e a quelle di più lungo termine" ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una cerimonia al Quirinale alla quale hanno partecipato i nuovi cavalieri del lavoro e il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola.
E ancora: "Non basta attendere che il clima economico internazionale migliori, occorrono in Italia riforme da troppo tempo rinviate, altrimenti ci vorrà troppo tempo per riportare l'economia nazionale ai livelli precedenti la crisi iniziata nel 2008. Dobbiamo guardare tutti insieme al da farsi nei suoi diversi aspetti internazionali e nazionali; dobbiamo guardare alle riforme di cui c'è bisogno e a cui si sta lavorando sul piano mondiale; alle riforme e alle scelte da adottare finalmente in Italia per risalire in tempi non troppo lunghi ai livelli di attività che precedevano la caduta del 2008-2009, e per imprimere alla nostra economia e alla nostra società quel dinamismo che sono venute perdendo da oltre un decennio".
Napolitano ha poi elencato gli elementi preoccupanti sull'andamento della crisi: "La riduzione dei consumi delle famiglie e il peggioramento del mercato del lavoro e il tardare di una robusta ripresa degli investimenti. In prospettiva, i limiti persistenti nello sviluppo della ricerca, chiave decisiva per l'innovazione e per la crescita futura". Su questo aspetto Napolitano ha sottolineato l'accento posto nell'intervento alla cerimonia dal presidente della Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro Benito Benedini e anche l'impegno della Confindustria che ha promosso sul tema per domani un convegno che unisce il tema della ricerca "a quello altrettanto essenziale per il nostro futuro, del Mezzogiorno. Convegno a cui domani presenziero"'.
Napolitano ha riconosciuto l'importanza degli interventi economici del governo per sostenere la fase più acuta della crisi. Tali interventi, ha sottolineato, sono stati efficaci anche grazie ad una grande "reattività" delle imprese grandi e piccole, grazie anche all'operato del sistema bancario, dal quale si attende adesso un sostegno al credito "intelligente, prudente, selettivo" per non lasciare a metà il necessario processo di ristrutturazione delle imprese.
Il presidente della Repubblica ha poi raccomandato di sviluppare la ricerca e di farsi carico con più attenzione del Mezzogiorno e del contributo delle donne imprenditrici. Ma occorre anche un clima politico che favorisca tutto ciò. Perciò Napolitano ha invitato ancora una volta gli italiani a liberarsi "di quel di piu', di quel di troppo" che è fatto di contrasti esasperati, di punti di vista contrapposti, un "troppo" che rischia di compromettere il nostro domani. Su questo tema, ha promesso Napolitano, "continuerò a richiamare tenacemente il paese e le forze che lo rappresentano alla necessità di una più serena e condivisa considerazione degli interessi in giuoco per il nostro paese in questa complessa, cruciale fase storica".
E ancora: "Non basta attendere che il clima economico internazionale migliori, occorrono in Italia riforme da troppo tempo rinviate, altrimenti ci vorrà troppo tempo per riportare l'economia nazionale ai livelli precedenti la crisi iniziata nel 2008. Dobbiamo guardare tutti insieme al da farsi nei suoi diversi aspetti internazionali e nazionali; dobbiamo guardare alle riforme di cui c'è bisogno e a cui si sta lavorando sul piano mondiale; alle riforme e alle scelte da adottare finalmente in Italia per risalire in tempi non troppo lunghi ai livelli di attività che precedevano la caduta del 2008-2009, e per imprimere alla nostra economia e alla nostra società quel dinamismo che sono venute perdendo da oltre un decennio".
Napolitano ha poi elencato gli elementi preoccupanti sull'andamento della crisi: "La riduzione dei consumi delle famiglie e il peggioramento del mercato del lavoro e il tardare di una robusta ripresa degli investimenti. In prospettiva, i limiti persistenti nello sviluppo della ricerca, chiave decisiva per l'innovazione e per la crescita futura". Su questo aspetto Napolitano ha sottolineato l'accento posto nell'intervento alla cerimonia dal presidente della Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro Benito Benedini e anche l'impegno della Confindustria che ha promosso sul tema per domani un convegno che unisce il tema della ricerca "a quello altrettanto essenziale per il nostro futuro, del Mezzogiorno. Convegno a cui domani presenziero"'.
Napolitano ha riconosciuto l'importanza degli interventi economici del governo per sostenere la fase più acuta della crisi. Tali interventi, ha sottolineato, sono stati efficaci anche grazie ad una grande "reattività" delle imprese grandi e piccole, grazie anche all'operato del sistema bancario, dal quale si attende adesso un sostegno al credito "intelligente, prudente, selettivo" per non lasciare a metà il necessario processo di ristrutturazione delle imprese.
Il presidente della Repubblica ha poi raccomandato di sviluppare la ricerca e di farsi carico con più attenzione del Mezzogiorno e del contributo delle donne imprenditrici. Ma occorre anche un clima politico che favorisca tutto ciò. Perciò Napolitano ha invitato ancora una volta gli italiani a liberarsi "di quel di piu', di quel di troppo" che è fatto di contrasti esasperati, di punti di vista contrapposti, un "troppo" che rischia di compromettere il nostro domani. Su questo tema, ha promesso Napolitano, "continuerò a richiamare tenacemente il paese e le forze che lo rappresentano alla necessità di una più serena e condivisa considerazione degli interessi in giuoco per il nostro paese in questa complessa, cruciale fase storica".