Kabul, Napolitano: resteremo. Bossi: no a ritiro subito

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"Nessuna decisione unilaterale sull'Afghanistan, nessun disimpegno immediato", dice il presidente della Reopubblica. Il governo conferma la linea, condivisa anche dal Senatùr, ma si discute sul destino della missione italiana

Avanti con la missione, si resta in Afghanistan, ma dopo la strage di Kabul si apre una discussione sul futuro della nostra presenza nel Paese. Per il presidente della Repubblica l'Italia deve mantenere l'impegno preso. "Non credo - dice Napolitano - ci sia nulla da rivedere". Nessun ritiro unilaterale, garantisce Berlusconi e "Parlare di exit strategy ora sarebbe un segnale di debolezza verso il terrorismo", gli fa eco il ministro della Difesa La Russa. "Chi parla di ritiro è un irresponsabile", avverte Pier Ferdinando Casini, e Bossi precisa: "No al ritiro immediato".
A proposito del rientro delle salme dei militari italiani uccisi, previsto per domenica 20 settembre, lo Stato Maggiore della Difesa "smentisce categoricamente le affermazioni apparse oggi sul quotidiano Libero secondo cui il rientro delle salme dei sei militari caduti nell'attentato che si e' verificato a Kabul il giorno 17 settembre scorso sarebbe stato ritardato a causa della visita diplomatica del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Giappone". E' quanto si legge in un comunicato dello Stato maggiore della Difesa.

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