Il futuro del partito si presenta decisamente complicato: a due giorni dal terremoto delle dimissioni di Veltroni si ragiona sulla fase di transizione, in attesa dell'assemblea costituente di sabato
La decisione ufficiale sarà presa sabato dall'assemblea costituente, ma con un organismo di 2800 delegati le sorprese sono da mettere in conto. L'ipotesi più probabile è la nomina di Dario Franceschini alla guida del Pd, per traghettarlo attraverso l'election day di giugno e poi al congresso di ottobre. Non tutti, però, sembrano convinti: uomini vicini a Veltroni, come Giorgio Tonini e Goffredo Bettini, avrebbero voluto il congresso anticipato, perplessa anche l'area prodiana e gli amministratori locali. "Con Franceschini, dice il sindaco di Venezia Cacciari, rischiamo una legnata clamorosa.