Torna a parlare della riforma della giustizia il premier e lo fa escludendo una divisione con la Lega anche in tema d'intercettazioni che, dice, deveno rimanere uno strumento eccezionale
A Palazzo Chigi il premier è tornato sul nodo giustizia. "Non è vero, ha detto, che non siamo d'accordo con la Lega sulla riforma della giustizia e sulle intercettazioni. Stiamo esaminando la riforma punto per punto: non voglio emendamenti in Parlamento che vengono presentati da questa o quella parte politica senza preventiva discussione". Sulle intercettazioni il premier ha voluto precisare che il governo non vuole in alcun modo impedirle, ma utilizzarle solo in casi particolari: "Non ci saranno pene per giornalisti, ma per gli editori se permetteranno la pubblicazione delle telefonate".