Finanziato il restauro chiesa S. Lorenzo in Vineis a Orvieto

Umbria

Nel cimitero monumentale. Per 1,5 milioni di euro

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(ANSA) - ORVIETO (TERNI), 15 DIC - Sarà restaurata la chiesa di San Lorenzo in Vineis di Orvieto. L'intervento di consolidamento e restauro del complesso che si trova all'interno del cimitero monumentale, di proprietà del Comune, è stato infatti finanziato con 1,5 milioni di euro nell'ambito del nuovo programma delle opere pubbliche del commissario straordinario alla Ricostruzione sisma 2016. Il nuovo programma per le opere pubbliche amplia la platea di opere finanziabili anche al di fuori del cratere sismico vero e proprio, nel rispetto della rilevanza strategica delle stesse.
    Nell'ambito della categoria di finanziamento riservata ai cimiteri, rispondente ai criteri dell'avviso del commissario alla ricostruzione, il Comune di Orvieto ha partecipato con il progetto di restauro del complesso di San Lorenzo in Vineis che dopo gli ultimi danneggiamenti subiti tra il 2011 e il 2013, anche a causa di un fulmine che squarciò la parte superiore della struttura, potrà dunque essere restituito alla città.
    Nello specifico, l'intervento - pari a 1,5 milioni di euro - è finalizzato al ripristino della piena agibilità dell'edificio al fine di salvaguardare il bene monumentale e il suo contenuto, in particolare l'altare e la pavimentazione in cotto cinquecenteschi e le cappelle settecentesche della chiesa. Sono previste tutte le operazioni volte al miglioramento sismico della struttura mediante consolidamenti localizzati delle lesioni nelle volte e nelle pareti, il consolidamento della cupola della chiesa, il rifacimento della copertura della sacrestia parzialmente crollata, il consolidamento dei solai e delle volte del convento. Per la chiesa è previsto inoltre il restauro di tutti gli elementi non strutturali quali cornici, stucchi, altari, affreschi e pavimentazione.
    "Ora l'obiettivo - commenta il vicesindaco e assessore al Patrimonio, Mario Angelo Mazzi - è la riapertura al pubblico della chiesa mentre per il convento, struttura di origine duecentesca di per sé destinata all'ospitalità e già in passato adibita a deposito e laboratorio del materiale proveniente dal vicino scavo archeologico di Campo della Fiera, prevediamo l'utilizzo anche come alloggio per gli archeologi". (ANSA).
   

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