Messaggio del card. Parolin e del ministro della Difesa Crosetto
(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 07 DIC - "Assisi, si offre come luogo di accoglienza per il dialogo sul disarmo nucleare. È da qui, dalla terra di San Francesco, che parte questo pressante appello a riprendere subito i colloqui bilaterali sul disarmo, per evitare la proliferazione nucleare e per dare al mondo un segnale concreto che solo attraverso il tavolo del negoziato si può raggiungere la pace". È questa la richiesta lanciata dal Comitato per una Civiltà dell'Amore e dalla Diocesi di Assisi-Nocera Umbra e Gualdo Tadino nel corso di un seminario dal titolo: "Il disarmo nucleare e il trattato New Start tra Federazione Russa e Usa. La costruzione di una Via della Pace" , che si è svolto nella città di San Francesco, nella sala della Spogliazione del palazzo vescovile.
L'appello sarà anche presentato a papa Francesco "affinché se ne faccia primo portavoce", hanno spiegato i promotori.
Nell'appello alla Federazione Russa e agli Stati Uniti d'America si legge tra l'altro: "Avevamo appreso con piacere enorme la vostra determinazione a riprendere i colloqui operativi sul disarmo nucleare con il trattato New Start in essere tra i vostri Stati. Ora che sono stati nuovamente sospesi, ricadiamo come intera umanità nella ritornata minaccia di autodistruzione nucleare senza certa speranza di uscirne. Per evitare lo scontro dell'escalation nucleare serve, per il bene di tutti, riprendere prontamente e prioritariamente i colloqui sospesi sul disarmo nucleare, a partire proprio dalle affermazioni e dalle azioni positive di Usa e Federazione Russa".
Parole di apprezzamento all'iniziativa - è stato riferito dagli stessi promotori - sono arrivate dal Segretario di Stato del papa, cardinale Pietro Parolin: "Il disarmo nucleare al centro del vostro seminario - ha scritto Parolin nel messaggio inviato agli organizzatori - rappresenta una delle vie importanti per un cammino di pace".
Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha inviato un messaggio di sostegno sottolineando che "non c'è bene e valore più importante della coesistenza pacifica dei popoli e dei valori di libertà, uguaglianza e democrazia". (ANSA).