Un risultato che arriva dopo 20 anni dall'ultimo intervento
(ANSA) - MONTEFALCO (PERUGIA), 16 SET - "L'appetito vien mangiando" oppure, meglio ancora, "la sete vien bevendo".
Filippo Antonelli ha usato questo modo di dire per presentare l'ultima scommessa per la storica Cantina di famiglia.
Giovedì 15 settembre c'è stato il taglio del nastro della "rinnovata" Cantina Antonelli - San Marco, frutto di anni di lavoro che armonizzano e collegano il nuovo corpo all'edificio storico. Appuntamento significativo - è stato sottolineato - per questa realtà, eccellenza indiscussa del territorio, e per la crescita del vino in Umbria.
Un risultato che arriva con la quarta generazione di Antonelli e dopo 20 anni dall'ultimo ampliamento (datato 2001), iniziato con piccole modifiche e via via cresciuto sempre più. "Da ora in poi aumenteremo ancora di più solo la qualità" ha affermato Filippo Antonelli presentando i lavori.
All'iniziativa hanno partecipato tra gli altri, il vicepresidente della Giunta regionale, nonché assessore all'agricoltura, Roberto Morroni, il sindaco di Montefalco, Luigi Titta, il presidente del Consorzio tutela vini Montefalco, Giampaolo Tabarrini, il presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, il presidente nazionale dell'Ais, Sandro Camilli.
Cuore dell'ampliamento è la nuova bottaia su due livelli, in cui nel soppalco sospeso si trovano i legni più piccoli da 500 litri e sotto invece le botti più grandi. Poi c'è una grande sala adibita per due mesi all'appassimento delle uve ma poi, per il resto dell'anno, dedicata all'enoturismo, anche per eventi, incontri, degustazioni, cene. A collegare le due strutture, la nuova e quella storica, c'è un lungo cunicolo sotterraneo, molto largo per posizionare anche le bottiglie delle vecchie annate di Sagrantino.
Tra le aziende più longeve della denominazione, la Antonelli San Marco è di proprietà dell'omonima famiglia fin dal 1881.
Composta da 190 ettari in un corpus unico al centro della zona Docg di Montefalco, dal 2009 ha effettuato la conversione integrale all'agricoltura biologica certificata per tutte le produzioni. Una cantina che insite poi nella località San Marco, considerata una sorta di "grand cru", una delle più vocate della denominazione di Montefalco. (ANSA).