"Di ciò che accade all'interno del Partito Democratico in Umbria sinceramente mi importa poco. Spetterà al segretario regionale Tommaso Bori trarre le conclusioni della completa bocciatura delle sue proposte da parte del Nazareno e cercare di porre rimedio ai numerosi mal di pancia di sindaci e amministratori Pd, alle uscite dal gruppo regionale e alle recenti figuracce di consiglieri regionali costretti in fretta e furia a cancellare post social di natura politica": così il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Pastorelli. "Evidente a tutti - sostiene Pastorelli in una nota - che le scelte di Letta hanno di fatto delegittimato il segretario umbro Bori, al quale non resta altro da fare che cercare di ingoiare il rospo e dare un senso alla campagna elettorale del Pd in Umbria raccontando la storiella trita e ritrita della 'destra pericolosa e reazionaria'. Talmente vuote e prive di senso le proposte programmatiche della sinistra che la demonizzazione dell'avversario politico appare come l'ultimo estremo tentativo di mettere insieme pezzi di una coalizione e di un partito in completo disfacimento. 'Alleanze xenofobe' 'loschi personaggi' e così via, ecco i contenuti dell'ultimo intervento di Bori, in un turpiloquio contro il centrodestra privo di contenuti e di senso. Strano che il segretario umbro non abbia fatto alcun cenno al 'ritorno del fascismo' uno dei cavalli di battaglia del Pd ad ogni elezione, ma da qui al 25 settembre c'è tempo e siamo certi che verrà rispolverato anche questo grande classico della sinistra. Parole che appaiono come l'ultimo gemito di chi intravede già il proprio destino. Siamo consapevoli che dal 25 settembre - conclude Pastorelli - l'Italia avrà un Governo di centrodestra solido, in grado di governare cinque anni e portare a termine quelle riforme necessarie al Paese, un Governo che avrà al centro l'interesse dell'Italia e degli italiani, con l'Umbria protagonista".