Sindaco di Norcia, la ricostruzione post-sisma è ormai decollata

Umbria
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Il 24 sesto anniversario della prima scossa nel Centro Italia

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(ANSA) - PERUGIA, 13 AGO - "Il 'groviglio' di gru che in queste settimane affollano piazza San Benedetto è il simbolo di una ricostruzione ormai decollata a Norcia": a dirlo all'ANSA è il sindaco Nicola Alemanno. Lo fa quando mancano una manciata di giorni al sesto anniversario di quella che era stata la prima di una interminabile serie di scosse sismiche che il 24 agosto 2016 distrusse Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e procurò danni importanti anche a Norcia e in particolare alla frazione di San Pellegrino.
    "Sono trascorsi sei lunghi anni dove alla catastrofe del terremoto si è aggiunta quella del Covid e ora gli effetti della guerra in Ucraina, ma noi non ci siamo arresi e abbiamo saputo reagire anche oltre le nostre umane forze", sottolinea Alemanno.
    "Nonostante i governi che si sono succeduti e i vari commissari straordinari, oggi, grazie anche e soprattutto all'attuale commissario Giovanni Legnini e all'impegno costante della presidente di Regione Donatella Tesei, possiamo dire che la ricostruzione, nonostante i tanti problemi ancora all'ordine del giorno, è davvero bene avviata", spiega il sindaco.
    "A Norcia, oltre alle gru in piazza, impegnate tra l'altro nel recupero della Basilica e del Municipio - aggiunge - abbiamo oltre 1.200 cantieri autorizzati, oltre 800 avviati e circa 430 sono stati conclusi. Lungo il tratto principale del centro storico, quello che va da Porta Romana a Porta Ascolana e che quindi corre lungo corso Sertorio sono da avviare soltanto altri quattro cantieri".
    Le frazioni in questi anni hanno lamentato i maggiori ritardi.
    San Pellegrino, all'alba del 24 agosto di sei anni fa, era stato il centro umbro più colpito: "Qui la ricostruzione è stata in parte avviata al di fuori dalla zona interessata dal piano attuativo, dove invece stanno arrivando i progetti". "Progetti e parlo in generale - dice Alemanno - che per alcuni mesi sono rimasti fermi per via dei rincari folli dei materiali e la necessità di adottare un nuovo prezzario".
    "La vastità e l'importanza dei danni subito - ricorda ancora Alemanno - è stata davvero impressionante. Ma sapremo ricostruire tutto e i nostri centri saranno più belli e sicuri di prima". (ANSA).
   

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