Architetti, su Superbonus penalizzato chi opera correttamente

Umbria
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Ordine di Perugia sul nuovo decreto, tecnici non sono criminali

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(ANSA) - PERUGIA, 21 FEB - "Dopo il blocco delle cessioni tutti gli operatori attendevano il decreto del Governo che definisse le nuove regole antifrode per i bonus edilizi.
    Dobbiamo però riscontrare l'ennesima volontà del legislatore di voler, di fatto, sospendere questa misura. Da quanto si apprende, nel decreto approvato venerdì scorso, si stabiliscono pene da due a cinque anni di reclusione e multe da 50.000 a 100.000 euro per i tecnici" che "espongono informazioni false od omettono di riferire informazioni rilevanti ovvero attestano falsamente la congruità delle spese": è quanto osserva Paolo Moressoni, delegato per questo argomento dal consiglio dell'Ordine degli architetti Ppc della provincia di Perugia.
    "Evidentemente è sfuggito al Governo - aggiunge, fra l'altro - che chi ha tentato le frodi più eclatanti non erano sprovveduti ed isolati tecnici, bensì vere e proprie organizzazioni criminali. Noi tecnici l'abbiamo detto più volte che deve essere punito chi commette reato, ma non penalizzare chi opera correttamente, ovvero la quasi totalità degli operatori".
    "Continua a sfuggire al legislatore - spiega Moressoni - che quando si gestisce un cantiere gli attori sono molteplici, a maggior ragione in quelli dei bonus edilizi. Le contabilità dei lavori, ad esempio, vengono sottoscritte congiuntamente dall'impresa e dal direttore dei lavori dopo un contraddittorio.
    Inoltre nei casi in cui gli interventi vengono effettuati per condomini, vi è anche un committente 'professionista', ovvero l'amministratore condominiale, che sovrintende all'intero processo. Niente di tutto ciò sembra essere valutato nelle scelte contenute del decreto. Un altro principio inaccettabile che passa, è l'enorme discrezionalità tra ciò che è infedele, truffa oppure semplice diversa interpretazione o al massimo errore, viste le continue modifiche e la scrittura pessima dei testi da prendere a riferimento".
    "Inutile dire - conclude Moressoni - che ci aspettiamo delle modifiche al decreto altrimenti dovremmo trarne le relative conseguenze, per noi, per i cittadini e per tutti gli operatori della filiera delle costruzioni". (ANSA).
   

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