Appuntamento Università Perugia per Giornata delle Donne
(ANSA) - PERUGIA, 11 FEB - E' stata caratterizzata dalla prima edizione del "Premio Ursula Grohmann" la terza edizione di "Donne in Scienza", appuntamento organizzato dall'Università degli Studi di Perugia, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle ragazze nella scienza per invitare le studentesse e gli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado a riflettere sul tema.
In particolare, l'intenzione è di puntare ad incoraggiare le studentesse, come ha sottolineato il rettore Maurizio Oliviero durante l'incontro nell'Aula Magna del Rettorato, "ad essere pienamente loro stesse e a trovare tempo per seguire la loro passione, approfondendo lo studio della tematiche scientifiche".
L'iniziativa è stata quindi dedicata alla memoria della professoressa Grohmann, recentemente scomparsa, ordinaria di Farmacologia del Dipartimento di Medicina e chirurgia, direttore del Centro universitario di microscopia elettronica e ricercatrice di fama internazionale nel campo dei tumori e delle malattie autoimmuni. Per ricordare la sua attività è stato assegnato anche un premio che porta il suo nome. Le professoresse Mirella Damiani e Maria Giovanna Ranalli, dell'Ateneo perugino, insieme alla dirigente del liceo statale Assunta Pieralli Simona Zoncheddu, lo hanno assegnato alle scuole vincitrici selezionate su 48 elaborati totali arrivati.
Per la prima categoria "Racconto di una donna scienziata", prima classificata la classe terza S1 del liceo scientifico Ettore Majorana di Orvieto. Per "La scienza è bella quando la si guarda fino in fondo", il riconoscimento è andato alla classe quinta del liceo scientifico dell'Istituto Salvatorelli-Moneta di Marsciano. “Siete la parte fondamentale del presente e del futuro e siete performanti" ha sottolineato il rettore Oliviero, rivolgendosi ancora ai giovani presenti. "Sapete fare e conoscete tante cose - ha aggiunto -, avete più strumenti per comprendere l’umanità di quanti ne avevo io quando ero giovane. Una cosa però vi manca, ed è il tempo. Noi non possiamo recuperare quello che voi avete oggi, ma voi potete però recuperare quello che avevamo ieri, senso del tempo e rapporti umani”. Ricordando la professoressa Grohmann, Oliviero ha parlato di una donna “con straordinaria passione per la ricerca”, aggiungendo poi che il premio a lei intitolato “è un momento di giusto riconoscimento per il vostro lavoro ma anche un simbolo e un messaggio per rafforzare le vostre ambizioni”. Durante i vari interventi è stato poi ricordato l’importante ruolo femminile che si può riscontrare in ambito tecnico e scientifico. Ma mentre in Italia il 60% di studenti laureati sono donne, con metà dei ricercatori pure, poi quasi nessuna è ai vertici.