L'Ateneo conferma suo contributo scientifico al mondo dei motori
(ANSA) - PERUGIA, 26 NOV - Atmosfera da Formula 1 al dipartimento di Ingegneria dell'Università degli Studi di Perugia grazie alla sinergia con Red Bull, giunta nel capoluogo umbro con la Scuderia AlphaTauri di Faenza e l'auto del pilota Pierre Gasly.
A fare gli onori di casa il pro rettore vicario Prof. Fausto Elisei e il direttore del dipartimento di Ingegneria, il Prof.
Ermanno Cardelli.
"L'impegno dell'Ateneo di Perugia - ha detto il prof. Elisei - è quello di aiutare i nostri studenti e studentesse ad acquisire una formazione d'eccellenza, che fornisca loro sia competenze di alto livello, sia la flessibilità necessaria per adattarsi ai rapidi cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca, in modo da essere capaci di risolvere i problemi, ancora sconosciuti, del futuro. La Formula 1 è quindi l'ambiente d'avanguardia adatto per allenare a tale flessibilità, perché è un mondo che possiede un'incredibile capacità di evolvere con grande prontezza".
Johann Richter, simulation & software group leader della Scuderia AlphaTauri, ha raccontato l'evoluzione nel corso degli ultimi 15 anni dei motori da Formula 1 e in particolare di quelli della Scuderia AlphaTauri.
Star assoluta dell'incontro, la vettura F1, che è stata esposta negli spazi aperti del polo di Ingegneria, mentre il personale Red Bull Italia ha consentito la prova dei simulatori Red Bull di Formula 1.
L'incontro evidenzia il ruolo che l'Ateneo di Perugia - spiega una sua nota - riveste da anni nel settore motori. Una lunga tradizione che ebbe inizio 30 fa, quando il prof. Raffaele Balli, nell'officina del dipartimento di Ingegneria, progettò e costruì quello che sarebbe stato il primo laboratorio di certificazione di scocche, abilitato poi dalla Federazione internazionale come uno dei due laboratori che consentivano alle scuderie di partecipare al campionato mondiale di Formula 1, inaugurando così un'attività di certificazione che ha portato presso il polo di Ingegneria di Perugia pressoché tutte le scuderie italiane, a cominciare dalla Ferrari F1. Una collaborazione quella dello Studium con il mondo delle corse che non si è mai interrotta, ampliandosi anche al mondo della F3 e a quello motociclistico del Motomondiale. (ANSA).