Percorso verso l'educazione ambientale attraverso la musica
(ANSA) - PERUGIA, 12 MAG - Alcune manifestazioni che rappresentano ormai un importante patrimonio per l'Italia, sempre più orientato verso un turismo sostenibile ed esperienziale, hanno deciso di unire le forze. Obiettivo, "perseguire con ancora più incisività un percorso all'insegna dell'educazione ambientale attraverso la musica, considerata come un mezzo e non come un fine": così è annunciata la nascita della rete dei Festival italiani di musica in montagna. Hanno aderito I Suoni delle Dolomiti (Trentino), Musica sulle Apuane (Toscana), MusicaStelle Outdoor (Valle d'Aosta), Paesaggi Sonori (Abruzzo), RisorgiMarche (Marche), Suoni Controvento (Umbria), Suoni della Murgia (Puglia) e Time in Jazz (Sardegna).
La caratteristica che accomuna questi festival è la proposta praticata da diversi anni di un modello di turismo ad economia circolare in luoghi naturali, non antropizzati, con il paesaggio inteso come elemento peculiare ed imprescindibile di ogni singola proposta culturale.
"La buona riuscita dei festival in montagna - si legge nella nota congiunta degli stessi festival - è dovuta in gran parte al rapporto con il proprio pubblico, che viene introdotto alle buone pratiche e fatto partecipe della propria responsabilità sociale nei confronti dell'ecosistema e dell'ambiente". "Si tratta - proseguono - di esperienze che, come riscontrato tanto in occasione delle varie manifestazioni quanto da studi e ricerche anche di carattere universitario, alimentano una visibilità significativa (ed un altrettanto importante indotto economico) nei confronti di luoghi e comunità che custodiscono un bagaglio storico, naturale ed artistico di altissimo profilo". L'auspicio da parte dei protagonisti dei Festival Italiani di Musica in Montagna è che questo approccio "innovativo, sicuro e sostenibile" possa essere contemplato e considerato a livello legislativo, anche relativamente alle norme di sicurezza anti-Covid. (ANSA).