4.920 i posti di lavoro a maggio, + 36,2%. rispetto ad aprile
(ANSA) - PERUGIA, 07 MAG - Sono 4.920 le assunzioni programmate dalle imprese umbre (con almeno un dipendente) in questo mese di maggio e 15.260 nel trimestre maggio-luglio. Si tratta di 1.310 contratti di lavoro in più rispetto allo scorso aprile (+36,2%) e 2.030 in più su maggio 2020 (+68%). Quasi chiuso il gap con il periodo pre-Covid: solo 50 le entrate al valoro in meno rispetto a maggio 2019. E' quanto mostra il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, diffuso dalla Camera di commercio dell'Umbria.
Delle 4.920 assunzioni previste in questo mese di maggio - riferisce l'ente camerale - il 30% saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 70% dei casi risulterà un lavoro a termine.
In Umbria la domanda di lavoro a maggio '21 si concentra per il 60% nei settori dei servizi. Per dimensioni, le pmi sono quelle che domandano più lavoro: il 76% di tutte le entrate previste è generato da pmi con meno di 50 dipendenti. Si tratta, secondo Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell'Umbria, di "dati indiscutibilmente molto buoni".
"A un anno dall'esplosione della pandemia - sottolinea - le imprese umbre hanno ripreso a generare occupazione. Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare il fatto che il confronto tendenziale è calcolato sul mese di maggio 2020, quando la grande maggioranza delle attività produttive stava appena uscendo dal primo grande lockdown generale".
Dal Borsino Excelsior di maggio risulta che il 14% delle assunzioni sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici.
Arretra di 3 punti, dal 13% di aprile al 10% di maggio, il plafond di domande al lavoro riservato ai laureati. Di contro, aumenta il lavoro giovanile e sale al 29%, dal 24% di aprile 2021, la quota di entrate al lavoro destinata a giovani "under 30".
Per tipo di profilo, le entrate previste sono: il 37% operai specializzati e conduttori di impianti; il 28% professioni commerciali e dei servizi; il 14% dirigenti, specialisti e tecnici; il 7% impiegati; il 14% profili generici.
Sempre consistente la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento (39 casi su 100). (ANSA).