Post-Covid occasione per 'ricostruire' la scuola

Umbria

L'Università promuove confronto con Ascani e Fuksas

(ANSA) - PERUGIA, 24 LUG - La ripartenza post-Covid occasione per costruire la nuova scuola italiana: se ne è discusso in una iniziativa del "Dica" (dipartimento di Ingegneria civile e ambientale) dell'Università degli studi di Perugia che ha visto a confronto ricercatori con la vice ministra AnnaAscani, Massimiliano e Doriana Fuksas, e rappresentanti del mondo della scuola e delle professioni.
    L'iniziativa si è svolta nell'ambito delle attività di presentazione del rinnovato corso di laurea in Ingegneria civile e ambientale, grazie al quale vengono formate le figure professionali in grado di mettere al servizio della società conoscenze e competenze di eccellenza per le sfide della ripartenza post-Covid-19, a cui la comunità europea destinerà significative risorse.
    Il workshop Dica è stato aperto dai saluti istituzionali del rettore Maurizio Oliviero e del direttore del dipartimento Giovanni Gigliotti.
    "Garantire la continuità didattica nelle scuole in situazioni emergenziali - è stato sottolineato - e ridurre al minimo i tempi per la ripresa della normalità può risultare di difficile attuazione, a causa della natura delle strutture utilizzate, della concezione e organizzazione degli spazi e delle modalità di didattica, ancora non completamente compatibili con le potenzialità suggerite dall'innovazione digitale".
    Ascani ha spiegato come il Governo sia impegnato, in questo periodo, a predisporre misure "per assicurare l'avvio regolare del prossimo anno scolastico". Fra queste, "lo stanziamento di 330 milioni di euro per interventi di edilizia scolastica leggera".
    Un invito ad accelerare la modernizzazione degli edifici e delle infrastrutture tecnologiche destinate alla didattica è stato pronunciato dagli architetti-designer Massimiliano e Doriana Fuksas: "L'emergenza sanitaria del Covid-19 ha portato alla luce una condizione già nota: quanto le nostre infrastrutture e edifici siano inadeguati ed obsoleti, si pensi che circa l'80% degli edifici scolastici italiani ha più di 60 anni". (ANSA).
   

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