"Bisogna chiedere aiuto" racconta ospite Comunità Incontro
"Gli uomini che usano violenza, fisica o psicologica, non ti vogliono bene né ti amano. Bisogna capirlo. Bisogna sempre chiedere aiuto in questi casi, perché anche se si tronca una storia con una persona violenta, questa continuerà a provarci": a parlare è Lucia (nome di fantasia), 29 anni, un passato di sofferenza per colpa di un compagno manesco e possessivo, oltre che dipendente dalla droga, ma oggi protagonista di un percorso di rinascita alla Comunità Incontro di Molino Silla di Amelia.
La giovane - che racconta all'ANSA la sua storia in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne - è "viva per miracolo", dopo che l'uomo l'ha spinta giù da un terrazzo.
E' "dopo aver visto la morte in faccia", che Lucia ha deciso di dire basta e di entrare in comunità. Ora, mentre il suo percorso continua, assiste nell'accoglienza le donne che entrano in Comunità. Sono una trentina, in totale, quelle ospitate nella sezione femminile della struttura fondata da don Pierino Gelmini.
"E sempre più spesso - spiega Tania Fontanella, psicoterapeuta e responsabile dell'equipe multidisciplinare della Comunità - all'interno di storie di tossicodipendenza ci sono esperienze di abusi. Circa l'80% delle ragazze seguite è stata infatti vittima di violenza fisica o psicologica".