E' stato condannato a cinque anni e quattro mesi per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, atti persecutori e violazione di domicilio
Un allevatore di Misiliscemi (Trapani), di 36 anni, è stato condannato a cinque anni e quattro mesi per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, atti persecutori e violazione di domicilio dal Tribunale di Trapani. Il pm aveva chiesto quattro anni e mezzo.
Le violenze
A subire le violenze dell'allevatore sarebbero stati l'ex compagna e il figlio minorenne della donna. Il ragazzo, portato in campagna per accudire le pecore, sarebbe stato colpito al capo anche con un piede di porco, con pietre e altri oggetti. E gli sarebbe stato intimato di non dire nulla alla madre, altrimenti lo avrebbe lasciato a digiuno. In altre occasioni, lo avrebbe colpito con pugni alla testa. Anche la donna, per circa tre anni, fino al termine della convivenza (gennaio 2022), sarebbe stata ripetutamente maltrattata, anche in presenza dei figli minori, aggredita, picchiata, insultata e umiliata. E quando decise di interrompere la relazione, l'uomo aveva iniziato a minacciarla e a molestarla. Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe agito anche sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.