Opificio inquina fiume in provincia di Agrigento, multe

Sicilia
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I militari, durante i controlli, hanno scoperto uno scarico abusivo di acque di vegetazione attraverso un sistema di collettamento che conduceva direttamente nel letto del fiume Magazzolo

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Un opificio scaricava - inquinando il corso d'acqua - nel fiume Magazzolo a Cammarata. A scoprirlo, denunciando tre persone ed elevando sanzioni per oltre 15mila euro, sono stati i carabinieri del centro Anticrimine Natura di Agrigento che hanno portato avanti le annuali verifiche sulla campagna olearia. I militari, durante i controlli, hanno scoperto uno scarico abusivo di acque di vegetazione attraverso un sistema di collettamento che conduceva direttamente nel letto del fiume Magazzolo.

La ricostruzione dei fatti

Da quanto risulta, i carabinieri hanno scoperto dei tubi interrati che consentivano l'illecito smaltimento delle acque di vegetazione, derivanti dalla molitura delle olive, nel fiume Magazzolo a Cammarata. Tubature a servizio di opifici, ma anche, in mezzo alla campagna e quindi nascosti, a servizio delle autocisterne. "Il refluo se immesso nei fiumi genera un problema serio di equilibrio biologico, per non parlare della moria di pesci - ha spiegato il tenente colonnello Vincenzo Castronovo che comanda il centro Anticrimine Natura - Perisce l'ittofauna come anche la flora dei fiumi. Tutto questo arriva al mare e tutti rischiamo. Ma c'è di più perché questo tipo di inquinamento fa diventare meno permeabili i terreni, queste sostanze creano una specie di patina su cui l'acqua scivola, e l'aumento delle pendenze e della velocità delle acque genera fenomeni erosivi. Non soltanto l'abusivismo, ma anche questo tipo di inquinamento - ha concluso Castronovo - può innescare il concreto rischio di disastri".

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