Il presidio si è svolto quest’oggi davanti alla prefettura. Lo slogan della manifestazione, in particolare a sostegno della vertenza Lukoil, era ‘industriamoci insieme per costruire il futuro’. Sindacati: “Non abbiamo ricevuto alcuna garanzia concreta per mantenere la continuità produttiva e quindi occupazionale della raffineria”
Una delegazione di circa 10mila lavoratori hanno partecipato quest’oggi a Siracusa al corteo promosso da Cgil e Uil a sostegno dell'aera industriale di Priolo e, in particolare, della vertenza Lukoil. Lo slogan della manifestazione è 'industriamoci insieme per costruire il futuro'. All'iniziativa dei sindacati ha partecipato anche il presidente cittadino di Confindustria, Diego Bivona, oltre a sindaci di Siracusa e provincia e deputati regionali e nazionali. I manifestanti sono arrivati davanti la sede della prefettura. Nel pomeriggio la Uil ha in programma un presidio a Roma davanti la sede del ministero dello Sviluppo durante il confronto con le parti sociali che è stato convocato dal ministro Adolfo Urso per discutere della vertenza Lukoil.
Confindustria Siracusa: “Mobilitazione importante”
“È una mobilitazione che ha delle motivazioni importanti e profonde – ha detto Bivona - che mai nella storia industriale di questa nostra provincia si sono verificate, quindi bisogna mettere in campo strumenti adeguati. Noi, anche se non siamo preparati a scendere in piazza - ha aggiunto - dobbiamo condividere questa mobilitazione. È importante che finalmente si apra un tavolo tecnico che prende in esame una delle tematiche relative alla nostra area industriale. Bisogna mettere in campo azioni per risolvere situazioni che soffriamo da anni che riguardano tutto il Polo industriale con le sue infrastrutture che sono state ormai abbandonate. Eravamo la provincia che è riuscita ad attrarre società multinazionali arrivate da ogni parte del mondo ma non riusciamo più ad essere attrattivi. Dobbiamo tornare ad essere nuovamente competitivi - ha sottolineato Bivona - con un know how che si è formato in sessant'anni di industrializzazione. Chiediamo che il governo nazionale e regionale prendano coscienza che bisogna supportare un asse strategico per l'intero Paese".
La manifestazione a Roma
"Chiediamo l'intervento di Sace. Chiediamo la nazionalizzazione" e "Il tempo è finito. Adesso lo stato faccia da garante. I lavoratori Isab" erano gli striscioni dei sindacati davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy dove era in corso il tavolo Isab Lukoil. Il tempo stringe perché a dicembre scatterà l'embargo al petrolio russo e per la guerra in Ucraina, le banche hanno messo "over compliance" la Isab che fa capo alla russa Lukoil, tagliando le linee di credito che consentivano all'azienda di comprare petrolio sul mercato internazionale.
Urso: “Intendiamo proseguire tutte le strade”
"Noi intendiamo proseguire tutte le strade a partire da un ulteriore confronto con il sistema bancario" su ulteriori garanzie della Sace. Lo afferma il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, al termine dell'incontro Isab Lukoil che non esclude la nazionalizzazione con "l'intervento diretto dello Stato". Un'altra strada è "confrontarsi in Europa per una eventuale proroga dell'embargo al petrolio come è stato concesso ad altri paesi" o un'acquisizione con l'uso del golden power per garanzie occupazionali.
“Impegno a rivederci entro metà dicembre con soluzioni”
"Abbiamo preso l'impegno – ha proseguito Urso - a rivederci entro metà dicembre con delle soluzioni che noi pensiamo di poter mettere in campo per quella data. L'impianto di Priolo è un asset strategico per la nostro sistema produttivo per la nostra filiera industriale del settore chimico in modo specifico e quindi è un interesse nazionale".
Sindacati: “Non abbiamo ancora garanzie concrete”
"Non abbiamo ricevuto alcuna garanzia concreta per mantenere la continuità produttiva e quindi occupazionale della raffineria. I ministri hanno preso l'impegno di riconvocare il tavolo in tempi strettissimi vista la volontà di percorrere ogni strada". È quanto affermato da Cgil nazionale, Filctem Cgil, Fiom Cgil, in una nota al termine dell'incontro sul futuro di Isab Lukoil di Priolo al ministero per le Imprese e il Made in Italy.
“I tempi stringono, occorrono risposte”
"I tempi stringono - aggiungono Cgil, Filctem, Fiom - occorre dare risposte ai tanti lavoratori che oggi hanno scioperato e sono scesi in piazza e ad un intero territorio. Chiediamo al governo, non solo ai ministeri, di agire in tempi strettissimi su tutti i livelli, compreso il confronto europeo, e di usare tutti gli strumenti nazionali, a partire dalla Golden power e dalla garanzia Sace necessaria per assicurare le linee di credito. Da questo punto di vista è grave l'assenza del sistema bancario al tavolo". Altre due questioni - per Cgil, Filctem e Fiom - necessitano di un'immediata realizzazione: "un cronoprogramma e tempi stringenti per la messa a norma del depuratore" e investimenti per la transizione ecologica. "Azioni imprescindibili - concludono - per proteggere circa 10mila posti di lavoro e per preservare un polo strategico per tutto il Paese".
Schifani: “Incontro importante”
Il tavolo Isab Lukoil è stato un incontro "interlocutorio ma molto molto molto importante" anche se "grande assente è il mondo bancario". Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, all'uscita dal ministero per le Imprese e Made in Italy. "Il governo ha garantito, con grande senso di responsabilità, che la vicenda non potrà che trovare una soluzione e questo rasserena il governo regionale sul mantenimento dei posti dell'indotto", ha proseguito giudicando "opportuna l'iniziativa del ministro di interloquire con Abi, con l'intera associazione bancaria italiana".
“Se banche non risponderanno, trovare altre strade”
Schifani ritiene "importante la disponibilità del ministro a tracciare un percorso che possa aumentare la percentuale di garanzia della Sace, attualmente al 70 per cento ma chiaramente, se il mondo bancario non risponderà nemmeno per quel residuo che dovrebbe, sarà necessario trovare altre strade e altri percorsi", ha dichiarato. Schifani informa di aver chiesto anche il riconoscimento dell'area di crisi industriale per il polo di Siracusa e di aver incontrato "la massima disponibilità del ministro Urso". Quanto al sequestro del depuratore di Priolo da parte della magistratura, il governatore della Sicilia ha detto che "è uno degli argomenti in agenda. Oggi abbiamo dato priorità assoluta alla vicenda Lukoil, ma se ne è parlato ed è tra i temi da affrontare".