Gli accertamenti avrebbero evidenziato una significativa sproporzione, di oltre 471mila euro, tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati nel tempo
A Palermo la guardia di finanza ha eseguito un sequestro beni per un valore complessivo di 300mila euro nei confronti di M.S., ritenuto esponente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio sin dagli anni '80 e più volte condannato. Sono stati sequestrati quattro immobili, un "bar" e un negozi di mobili per la casa", nonché cinque conti correnti e tre carte prepagate. L'uomo è stato condannato nel 1999 a sei anni e sei mesi di reclusione per associazione mafiosa in relazione a fatti commessi sino al 1982, nel 2011 è stato nuovamente condannato a otto anni e 10 mesi per associazione mafiosa e tentata estorsione. Detenuto dal 1997 al 2007 e dal 2008 al 2014, una volta tornato in libertà, avrebbe intrapreso una serie di attività economiche intestandole a prestanome per cercare di eludere l'applicazione delle misure di prevenzione, per le quali nei suoi confronti, nel 2020, è stata emessa una nuova sentenza di condanna non ancora irrevocabile.
Le indagini
Gli accertamenti avrebbero evidenziato una significativa sproporzione, di oltre 471mila euro, tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati nel tempo. Da qui il provvedimento di sequestro disposto dal tribunale. "Obiettivo fondamentale delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza - dice il colonnello Gianluca Angelini comandante del nucleo di polizia economico e finanziaria di Palermo - è quello di sottrarre ai criminali ogni beneficio economico derivante dalle condotte delittuose, colpendo in particolare tutti i beni acquisiti nel tempo in assenza di redditi di origine lecita, con lo scopo di sterilizzare ogni arricchimento patrimoniale connesso al reato".