Migranti, ancora sbarchi a Lampedusa: hotspot al collasso

Sicilia
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Ventisei recuperi di barche, con oltre 600 persone, sono avvenuti fra la notte e la mattinata a Lampedusa dove, ieri c'erano stati un totale di 13 arrivi di imbarcazioni, gran parte recuperate a largo, con poco meno di 350 persone

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Continuano gli sbarchi a Lampedusa. Senza soluzione di continuità partono dalle coste nordafricane col mare piatto e ottime condizioni meteo verso le coste siciliane barconi e barchette carichi di migranti che vengono salvati e fatti salire a bordo sugli scafi militari italiani o sulle navi delle Ong. Due vedette della capitaneria di porto sono giunte al molo Norimberga di Messina dopo avere soccorso un peschereccio tra Libia e Calabria con a bordo 600 persone. Nella città dello Stretto sono scese 179 persone ma sulla banchina sono state deposti anche cinque cadaveri: da accertare le cause della morte. Le altre persone sono state dirottate verso Portopalo di Capo Passero, Catania e Crotone. Tra i migranti vi sono trenta minori non accompagnati. Sono 674 in totale le persone salvate ieri - alcune recuperate direttamente dall'acqua - da motovedette della capitanerie e della Gdf e dalla nave mercantile Nordic che sono state trasbordate su nave Diciotti della Guardia Costiera, per poi arrivare a terra. Ma è Lampedusa il porto dove più forte si sente la pressione degli arrivi: 26 recuperi di barche, con oltre 600 persone, sono avvenuti fra la notte e la mattinata a Lampedusa dove, ieri, invece, c'erano stati un totale di 13 arrivi di imbarcazioni, gran parte recuperate a largo, con poco meno di 350 persone. L'hotspot è stracolmo con oltre 1.500 ospiti (la capienza massima sulla carta è di 350 posti), e le condizioni di vita delle persone sono difficili tra temperature elevate e sovraffollamento. Alcuni barchini con migranti sono riusciti a giungere direttamente la terraferma, fra Cala Pisana e molo Madonnina".

L'emergenza

L'emergenza è cominciata a mezzanotte quando 4 tunisini, fra cui una donna, sono approdati a Cala Pisana con un gommone di 2 metri. La Guardia di finanza, poco dopo, a mezzo miglio dalla costa, ha intercettato un'imbarcazione di 13 metri, partita da Zawija (Libia), con 123 pakistani, bengalesi, egiziani e sudanesi. La stessa motovedetta delle Fiamme gialle, nel rientrare in porto, ha intercettato un natante di 6 metri, partito da Zarzis (Tunisia), con a bordo 14 tunisini, fra cui 4 minori. A circa 4 miglia da Capo Ponente è stata invece bloccata una barca con 33 siriani ed egiziani, fra cui 10 donne e 2 minori. Direttamente a molo Madonnina è giunto poi un barchino di 5 metri, partito da Zarzis, con a bordo 13 tunisini, fra cui 4 minori. E così via un susseguirsi di sbarchi di migranti fermati a largo con i loro natanti: 111 tra afghani, pakistani, sudanesi, etiopi, somali, nigeriani, senegalesi ed eritrei, poi 13 tunisini e ancora 73 persone su 4 barche, poi altri 36 migranti e poi ancora altri 73. In serata è previsto un trasferimento di 123 migranti con il traghetto di linea per Porto Empedocle.

L'appello di Musumeci

Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci dice che "nel prossimo governo di centrodestra la tutela dei confini deve tornare ad essere una priorità, contro la misera tratta di disperati che vengono illusi da ignobili mercanti di morte. Smettiamola con la retorica buonista, chi dice che va tutto bene condanna alla disperazione decine di migliaia di uomini e donne. Accogliere i profughi è un dovere morale, apparire il ventre molle d'Europa è contro il diritto dei popoli di autodeterminars". 

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