Catania, infermiere arrestato per omicidio: avrebbe agito per vendetta

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L'uomo avrebbe ucciso le due donne con una dose massiccia di Diazepam e Midazolam per vendicarsi dell'ospedale che lo aveva trasferito di reparto

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Avrebbe ucciso due donne per vendicarsi dell'ospedale che lo aveva trasferito di reparto, questa l'accusa mossa nei confronti di un infermiere dell'ospedale Cannizzaro di Catania arrestato ieri per omicidio premeditato pluriaggravato. Gli omicidi addebitati all'uomo sono stati commessi tra il 2020 e il 2021, con una massiccia somministrazione di Diazepam e Midazolam. Le vittime sarebbero state scelte casualmente.

La denuncia e le indagini

Le indagini della Procura che hanno portato all'arresto sarebbero partite delle denunce di due psicologi che avevano in cura l'uomo e che, dopo aver raccolto le sue "confidenze", hanno avuto dei sospetti che fosse accaduto qualcosa di grave, ed hanno quindi raccontato tutto in Procura. Hanno detto che infermiere avrebbe riferito loro di essere "mosso da uno stato di preoccupante distacco emotivo maturato nei confronti dei pazienti a causa del comportamento vessatorio dei superiori. L'uomo,infermiere del reparto di Medicina e Chirurgia d'Accettazione e Urgenza, secondo le accuse avrebbe ucciso perché frustrato dopo essere stato spostato da un reparto all'altro dell'ospedale e in ultimo nel reparto nel quale lavorava, spostamento che aveva ritenuto una regressione nella professione. Secondo la Procura "l'azione criminosa è stata accuratamente progettata" in tutte le fasi: avrebbe preso i farmaci nonostante non vi fosse una prescrizione medica, li avrebbe inoculati, non avrebbe indicato di aver compiuto l'inoculazione nelle cartelle cliniche e avrebbe parlato dei due decessi ai suoi psicologi. Inoltre nella farmacia dell'ospedale non c'è un sistema di tracciabilità dei farmaci, cosa di cui l'infermiere era a conoscenza e perciò l'indagato li avrebbe potuti sottrarre facilmente. Oltre che i futili motivi, la Procura gli contesta anche la premeditazione perché avrebbe dapprima sottratto i due farmaci da un armadietto della sala infermieri del reparto. L'infermiere avrebbe inoculato i farmaci con un dosaggio da due a cinque volte superiore alle dosi indicate

Assessore dispone un'ispezione

"Ho chiesto al direttore generale una relazione. Con l'ispezione che ho disposto voglio comprendere il motivo per cui questo infermiere era stato trasferito da due reparti. La magistratura farà il suo corso, ma l'attività ispettiva dell'amministrazione è capire se questi trasferimenti dovevano fare scattare un alert e se a seguito di quell'alert dovevano essere assunti provvedimenti", ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza "Se la Regione si è costituita parte civile contro di me (Razza è stato rinviato a giudizio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Palermo sulla presunta falsificazione dei dati Covid), a maggior ragione si costituirà parte civile contro chi è accusato di aver fatto due morti", ha concluso.

 

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