Palermo, aggressioni con bastoni e bottiglie durante movida: 11 misure cautelari

Sicilia

Si tratta di sei maggiorenni e cinque minorenni. Gli episodi contestati vanno da gennaio fino al 15 giugno

ascolta articolo

A Palermo la polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone di cui sei maggiorenni e cinque minorenni, accusati di fare parte di una "banda criminale giovanile" denominata "Arab Zone 90133". Cinque sono finiti in carcere e uno ai domiciliari. Per quanto riguarda i minorenni, due sono stati portati al Malaspina e tre in comunità.

Le aggressioni

Secondo le accuse, gli indagati sarebbero gli autori di aggressioni con bottiglie di vetro rotte e bastoni, avvenute da gennaio fino al 15 giugno nei confronti di alcuni frequentatori della movida del capoluogo siciliano. Nella zona attorno a via Maqueda, nel centro storico è stato anche picchiato e rapinato un poliziotto libero da servizio che era intervenuto per proteggere alcune coppie e un disabile in carrozzina aggrediti. In quell'occasione il poliziotto sparò alcuni colpi di pistola in aria.

Il questore: "Pretendevano di controllare il territorio con la violenza di gruppo"

"Queste sono le frasi a commento delle bravate criminali postate sui social sotto il profilo 'Arabzone90133': 'Qua rispetti chi temi mica chi ti tratta bene' oppure 'Certi personaggi che ci portiamo dietro sono più terribili di quelli che abbiamo dentro' - spiega il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, parlando dell'operazione -. Il gruppo, o meglio il branco - aggiunge Laricchia - di giovanissimi, alcuni maggiorenni altri minorenni, prevalentemente di origine maghrebina, seconda generazione di immigrati, parte dei quali nati a Palermo, esaltavano azioni criminali come rapine, furti, aggressioni senza motivo, tutte commesse in centro intorno a via Maqueda, e tutte nei confronti di altri giovani, anche disabili, dall'inizio dell'anno fino a qualche settimana fa, quando il cerchio degli investigatori della polizia di Stato ha iniziato a stringersi attorno a loro". I ragazzi, sottolinea il questore, "pretendevano, con la violenza in gruppo, di 'controllare il territorio'. Il loro profilo social ha più di 1.400 follower. Sottocultura alimentata probabilmente da film e serie che esaltano le gesta criminali, rabbia sociale, emarginazione, uso di stupefacenti. Molto probabilmente questo è il mix che sta facendo scivolare nel crimine le fasce più giovani ed emarginate delle nostre metropoli".

I più letti