L'udienza era stata sospesa a causa di un botta e risposta tra accusa e difesa durante la deposizione di Fabrizio Mancini, direttore del Servizio Immigrazione del ministero dell'Interno
Il senatore della Lega, Matteo Salvini, si trova nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per l'udienza del processo Open Arms. Salvini è imputato per sequestro di persona e rifiuti di atti d'ufficio per aver impedito nell'agosto 2019, quando era ministro dell'Interno, lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave della ong catalana. In mattinata l'udienza è stata sospesa a causa di un botta e risposta tra accusa e difesa durante la deposizione di Fabrizio Mancini, direttore del Servizio Immigrazione del ministero dell'Interno. Durante la deposizione, il pm ha contestato al teste delle contraddizioni con le dichiarazioni rese precedentemente al Tribunale dei Ministri. Per il legale di Salvini, l'avvocato Giulia Bongiorno i toni del pm sarebbero stati aggressivi. Il presidente del tribunale Roberto Murgia ha sospeso l'udienza chiedendo alle parti di rasserenarsi. Invece, successivamente è stato sospeso per un guasto dell'impianto di amplificazione, avvenuto durante la deposizione di un teste.
Fabrizio Mancini: C'era timore male intenzionati tra i profughi"
"Rientra tra i compiti del ministro dell'Interno preoccuparsi dell'ordine e della sicurezza pubblica del suo Paese. In quel periodo c'era l'Isis e la preoccupazione che all'interno della massa di persone che arrivavano potessero esserci male intenzionati non era strana, credo fosse una preoccupazione legittima. C'erano delle azioni poste in essere da alcune delle ong che procedevano fuori dalle regole e potevano indurre il ministro a ritenere che ci potessero essere situazioni da tenere sotto controllo", sono le parole di Fabrizio Mancini.
Un teste: "A bordo casi di parassitosi e scabbia"
"I migranti soccorsi dalla Open Arms erano tutti sul ponte, non era possibile fare visite individuali. Il medico di bordo ci mostrò i dati che aveva raccolto e ci disse quali erano i pazienti più gravi. Abbiamo valutato solo alcuni casi: lesioni cutanee, parassitosi, infezioni. Il resto non abbiamo potuto valutarlo. Ricordo che c'erano dei segni di scabbia, una donna aveva ustioni pregresse, poi alcuni avevano delle ferite da arma da fuoco. Non abbiamo accertato casi di crisi depressive, siamo rimasti troppo poco a bordo. L'equipaggio era molto stanco ma resisteva". Lo ha detto la dottoressa Katia Di Natale, specializzanda in medicina che, il 15 agosto del 2019, effettuò un sopralluogo a bordo della Open Arms. "I bagni chimici sulla nave erano due e i migranti 147", ha spiegato la testimone. "La quasi totalità stava sul ponte, lì dormivano, mangiavano. Non potevano andare nei bagni e usavano quello spazio per le loro funzioni fisiologiche. Ce lo raccontarono loro stessi. I minori sulla nave erano 31. Il medico di bordo ci parlò di una ragazzina che presentava segni di anemia. Ci disse che aveva delle perdite da alcuni giorni e che aveva smesso di mangiare". Sulla questione, la teste, rispondendo alle domande della legale di Salvini, l'avvocato Giulia Bongiorno, ha spiegato che la giovane affetta da anemia non era stata ritenuta un caso di "emergenza medica".
Salvini contestato fuori dall'Ucciardone
"Signor Salvini, il suo dovere è bloccare in mare le persone?" è la scritta su un cartello mostrato davanti al carcere Ucciardone da alcuni ragazzi del movimento artistico-culturale Our Voice. Nella performance artistica viene rappresentato l'ex ministro dell'Interno seduto su una sedia, davanti tre ragazzi seminudi, avvolti in un telo trasparente che simboleggia il mar Mediterraneo i cui lembi sono stretti nelle mani di Salvini. "Con questa performance - spiega Thierno Mbengue, originario del Senegal - vogliamo rappresentare simbolicamente quello che fece Salvini nel 2019. Il telo avvolge i migranti come a volerli soffocare e intrappolare tra le onde".
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