Migranti, oltre 800 persone a Lampedusa in poco più di 48 ore

Sicilia
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Per tutti è stato disposto il trasferimento nell'hotspot di contrada Imbriacola, la struttura per giorni rimasta vuota è adesso di nuovo al collasso

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Sbarchi senza sosta a Lampedusa, dove, dopo due settimane di tregua dovuta alle cattive condizioni del mare, ieri sono ripresi gli approdi. Sono 247 i migranti giunti nella notte, si aggiungono ai 454 arrivati ieri con 11 diversi eventi, portando a 829 il numero complessivo delle persone sbarcate da venerdì scorso sulla più grande delle Pelagie. 

La situazione

In 55 sono stati intercettati dagli uomini della Capitaneria di porto a 28 miglia dall'isola, dopo essere stati trasbordati intorno a mezzanotte sono sbarcati al molo Favaloro. Dove a distanza di mezz'ora circa, sempre una motovedetta della guardia costiera ha condotto 87 persone, tra cui tre minori. Provengono da Egitto, Siria, Bangladesh e sono stati rintracciati a 35 miglia dalle coste dell'isola a bordo di una barca di 12 metri lasciata alla deriva. L'ultima carretta del mare con 105 migranti, tra cui sette donne e 13 minori, è stata intercettata a 35 miglia da Lampedusa dai militari della capitaneria di porto. Ai soccorritori i naufraghi hanno detto di arrivare da Egitto, Siria, Sudan, Somalia, Niger ed Eritrea. Per tutti è stato disposto il trasferimento nell'hotspot di contrada Imbriacola, la struttura per giorni è rimasta vuota è adesso di nuovo al collasso.

Il sindaco Martello: "Accoglienza sotto pressione"

"Gli sbarchi a Lampedusa continuano anche oggi, in poco più di 24 ore sono oltre 700 i migranti sbarcati sull'isola. La macchina dell'accoglienza inizia ad essere sotto pressione e l'hotspot è pieno in attesa di avviare i trasferimenti sulle navi quarantena". Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa. "A sbarcare sull'isola in queste ore sono persone di diverse nazionalità, molti di loro arrivano da paesi lontani dalle coste africane - aggiunge - Lampedusa come sempre continua a fare la sua parte, ma è inquietante il silenzio delle istituzioni italiane ed europee su quello che sta accadendo nel Mediterraneo". "Lo ripeto - conclude - le emergenze umanitarie devono essere valutate tutte con la stessa attenzione, anche quelle del Sud del mondo, anche quelle che coinvolgono persone che hanno il colore della pelle diverso dal nostro".

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